




pedrara. la sicilia dei monti iblei. una villa perduta sotto alte pareti di roccia tra l`occhieggiare di antiche tombe e il vorticare di corsi d`acqua carezzati dall`opulenza degli oleandri. e qui che la famiglia carpinteri si raduna intorno al capezzale di zia anna, scivolata in una svagata ma presaga demenza senile. esistono davvero le pietre di cui la donna vaneggia nel suo letto? dove sono nascoste? ma soprattutto, qual e` il nodo che lega la zia al bellissimo bede, vero custode della proprieta` e ambiguo factotum? come acqua nel morbido calcare i carpinteri scavano nel passato, cercano negli armadi, rivelano segreti - vogliono, all`unisono, verita` mai dette e ricchezze mai avute. tra le ombre del giorno e i chiarori della notte, emergono influenze di notabili locali, traffici con i poteri occulti, e soprattutto passioni ingovernabili. le voci di mara, nipote prediletta di anna, e di bede ci guidano dentro questo sinuoso labirinto di relazioni, rimozioni, memorie, fino a scavalcare il confine della stessa morte. simonetta agnello hornby mette a fuoco un micromondo che pare allargarsi, con un brivido, a rappresentare i guasti, le ambizioni e le ansie di liberazione dell`universo famigliare, tutto intero.


si va in montagna da soli per starsene da minuscoli dentro le immensita` di natura. molte le variabili in salita, dall`incontro con una cerva all`attraversamento di una foresta sradicata dal vento. unico il caso di due che si ritrovano in un passaggio esposto a decenni di lontananza dalla fine della loro amicizia. qui c`e` il verbale del loro avvenimento. il loro impossibile non avviene come fulmine a cielo sgombro, ma come crollo di valanga per lento accumulo di tempo sopra un pendio. se ne occupa un magistrato che deve ricostruire, insieme al presente, anche un passato sconosciuto.