
Con Johnny Cash,Buckner,Whiskeytown.


pier paolo pasolini raccolse in questa monumentale antologia, pubblicata per la prima volta nel 1955, le espressioni piu` belle e curiose di una poesia popolare ricca e varia come quella italiana. di regione in regione, attraverso quasi 800 testi di vario genere e struttura, si passa dai canti narrativi piemontesi alle "biojghe" romagnole, dalle "vilote" venete e friulane ai rispetti toscani, dalle "canzune" abruzzesi ai canti funebri calabresi, dai "mutos" sardi agli stornelli, agli strambotti, alle ninne nanne, fino ai canti popolari delle due guerre e alle canzoni fasciste e partigiane. il "canzoniere italiano" rappresenta - grazie anche all`ampia introduzione dello stesso pasolini - una tappa fondamentale nella riscoperta della poesia popolare; e offre un ritratto vivissimo, poetico e critico, degli italiani e delle loro radici regionali.

un soldato trentaduenne inglese, decorato per atti eroici, porta con se` gli orrori della guerra e la tristezza di un divorzio. dopo due anni trascorsi a scrivere un libro in cina, nella primavera del 1947 si sposta nel giappone occupato per compiere dei rilievi topografici che documentino gli effetti della bomba atomica. a kure, un remoto avamposto vicino ad hiroshima, si innamora di helen, figlia di un tirannico funzionario australiano. la ragazza, diciassettenne, vive in simbiosi con il fratello, affetto da un`incurabile malattia degenerativa.

la fiorita eloquenza delle arringhe, la studiata teatralita` delle testimonianze, l`appassionata partecipazione del pubblico in un resoconto storico. "la rappresentazione cominciava ben prima dell`inizio del dibattimento. per tutto il periodo che lo precedeva, l`imputato, i suoi familiari e i suoi sostenitori si facevano vedere in giro abbigliati a lutto: vesti dimesse, facce scure e torve, occhi pesti per il pianto, barbe trascurate. particolarmente benvenuto era il cordoglio dei fanciulli in tenera eta`." (emanuele narducci)

nel 1925 un pavese diciasettenne aveva progettato ed iniziato un romanzo. l`aveva intitolato lotte di giovani; era una storia adolescenziale: grandi sogni alternati a lugubri scoramenti e precoci idee di suicidio. e` un incunabolo di molti temi e stati d`animo del pavese maturo. del progettato romanzo rimangono appunti e schemi e solo un capitolo concluso. pavese lascio` ben presto cadere il progetto per passare ad una serie di racconti, in cui appaiono i temi dell`america letta attraverso il cinema, quelli delle conquiste tecnologiche, o la macchina e l`aereo, echi di una cultura futurista. il libro riunisce tutto il pavese narratore degli anni venti. il materiale e` inedito; e` conservato nell`archivio pavese dell`universita` di torino.



anni sessanta, quattro donne giocano a carte in una casa. ogni giovedi`, da molti anni, si riuniscono per fare una partita, chiacchierare, passare il pomeriggio. portano con se` le loro bambine che giocano nella stanza accanto. nessuna di loro lavora, fanno le madri, le mogli, si conoscono da molto tempo. una di loro e` incinta del primo bambino. durante il primo atto della commedia vediamo intrecciarsi le loro storie tra comicita` ed emozioni, il tutto scandito dai primi dolori della partoriente: il tema piu` forte e` quello della maternita`, dei vari modi d`intenderla. e la fine del primo si chiude con una nascita: il palcoscenico deserto, le carte abbandonate sul tavolo verde, le voci trafelate delle donne fuoriscena. secondo atto oggi, quattro donne s`incontrano in un`altra casa, sono vestite di scuro. si sono riunite dopo il funerale di una delle loro madri che si e` suicidata. capiamo che sono quelle bambine che nel primo atto giocavano nella stanza accanto. a poco a poco le colleghiamo una dopo l`altra alle madri. qualche volta per rassomiglianza, qualche volta per assoluto contrasto. due epoche, due modi di essere donne. sono piu` felici queste donne, piu` realizzate? a tratti pare essersi spezzata una catena, meglio o peggio, chi lo sa? inevitabile. ma l`identita` stessa femminile sembra a tutte loro qualcosa di indefinibile e percio` perennemente a rischio, oggi come ieri. una specie di energia, di follia che non vuole farsi disarmare, che risorge sempre dalla morte per dare la vita.


le preziose poesie del grande narratore argentino, la sua scrittura segreta e sotterranea. corta`zar, raffinato edificatore di architetture verbali, dove dominano il gioco dell`intelligenza e dell`immaginazione, la trasgressione dei codici, la decontestualizzazione degli oggetti e dei personaggi, e` poeta continuamente sospeso fra la ricerca della rottura nell`ordine (del mondo, delle cose, della poesia stessa) e la possibilita` della costituzione di un nuovo ordine. per questo e` un rivoluzionario nei contenuti e nel linguaggio poetico, dove la lingua e` oggetto di negazioni, spostamenti, violenze, duplicazioni e scambi.

"sei personaggi in cerca d`autore" e "cosi` e` (se vi pare)", "la giara" e "ciascuno a suo modo", ma anche "enrico iv" e "il berretto a sonagli", fino a "questa sera si recita a soggetto" e "i giganti della montagna": questo volume raccoglie i piu` importanti - e amati - drammi di pirandello annotati e commentati da un`e`quipe accademica multidisciplinare composta da beniamino mirisola, elena sbrojavacca, veronica tabaglio. dirige l`edizione il professor pietro gibellini, tra i massimi conoscitori dell`autore siciliano. i testi qui riuniti non solo documentano lo sviluppo della produzione drammaturgica pirandelliana dagli esordi alla maturita`, ma ne restituiscono anche la varieta` dei temi e dei modi teatrali e le svolte decisive impresse al teatro novecentesco.








contiene: la costruzione dello stato e la classe dirigente di f. cammarano; il compimento dell`unita` e la politica estera di e. decleva; le strutture sociali e le condizioni di vita di g. montroni; arretratezza e sviluppo di g. pascosolido; una cultura per il nuovo stato di b. tobia.



negli ultimi sessanta anni il denaro ha via via assunto una sorta di vita autonoma rispetto a quella dell`uomo, la specie che lo ha inventato e ne ha fatto il proprio mezzo principale. questo libro vuole raccontare la vita di questo strumento e l`habitat umano che ha creato. in altre parole, una vera e propria `ecologia del denaro`, la storia di come si e` creata una massa di denaro libera di girare per il mondo, di trovare rifugio in paradisi fiscali e di speculare su monete nazionali, prezzi e tariffe. non e` la storia di una cospirazione, e` piuttosto la storia di compagnie e societa` private che abbandonano la strada degli investimenti produttivi in posti di lavoro per seguire quella piu` facile e immediata degli scambi di denaro con altro denaro. e cosi` che il potere della finanza globale e` cresciuto su se stesso. senza una politica capace di regolarlo, il capitalismo finanziario genera ineguaglianza e smette di produrre innovazione e occupazione. esiste una finanza buona che col microcredito aiuta i poveri della terra e con le rimesse degli emigrati riduce le distanze geografiche e sociali. quel che manca e` la politica.

a tel kedar, una tranquilla cittadina israeliana nel deserto del negev, abitano noa e theo, il cui rapporto, in una fase stagnante, si incrina quando a lei viene affidato il compito di dare vita a un centro di riabilitazione per giovani tossicodipendenti. aiutata da muki, agente immobiliare, da linda, una timida divorziata, e da lumir, un pensionato, noa si dedica al progetto con entusiasmo e idealismo, pronta a lottare contro l`opposizione di tutta la comunita` che teme che un simile centro possa portare droga e criminalita`. non vuole mostrare le sue debolezze e chiedere l`aiuto di theo, e lui non vuole interferire dove non richiesto. se per un verso la vicenda sembra mettere a dura prova la loro relazione, dall`altro dimostra l`affetto struggente, l`infinita tenerezza e l`amore profondo che ancora li lega. sullo sfondo, le vite degli altri abitanti di tel kedar, persone colpite da grandi tragedie, ma anche personaggi buffi, pieni di vitalita` e di speranze. con "non dire notte" amos oz torna a esplorare l`animo umano, raccontando la realta` quotidiana di una comunita` lontana da tel aviv o gerusalemme e che, pur chiusa dietro un filo spinato sorvegliato da guardie, cerca di vivere la vita normale di qualsiasi altra cittadina del mondo."