


eliot nailles e paul hammer: due uomini, due archetipi prigionieri della cabala del loro cognome (nail e hammer sono, in inglese, rispettivamente chiodo e martello). uno e` un marito innamorato e un padre affettuoso, l`altro un bastardo psicotico, perduto in un mondo che non sa che farsene di tipi come lui. la culla del loro dramma magnetico e irresistibile e` il sobborgo di bullet park, ancora una volta un nome simbolico (bullet, proiettile) che ospita un`ossessione - quella di hammer per il "sacrificio" di una vittima predestinata - e allo stesso tempo e` la culla di quella media borghesia, americana ma non solo, che cheever ha ritratto come nessun altro.





abbandonata l`aggressivita`, la temeriarieta`, il salto mortale, lo schiaffo, uno tra i piu` brillanti esponenti del futurismo italiano tenta nuove vie per sovvertire la tradizione letteraria. brevi racconti, storie d`amore ambientate in scenari artificiosamente esotici. la parodia del linguaggio e degli stereotipi del romanzo d`appendice producono effetti di caustica ironia. "il nostro lettore (bisogna insistere su questa presenza, maschile o femminile che sia, perche` e` il vero e ragionato protagonista e non una semplice funzione) si accorge quasi subito che il suo godimento viene esaltato dal fatto che gli amori internazionali sono un eccellente campione di letteratura mondanamente, giocondamente truccata". (dalla nota di paolo fossati).

una saga familiare del nostro secolo in cui si rispecchiano la storia e il destino di tutto un popolo, quello cileno, nei racconti delle donne di una importante e stravagante famiglia. un grande affresco che per fascino ed emozione puo` ricordare al lettore, nell`ambito della narrativa sudamericana, soltanto "cent`anni di solitudine" di garcia marquez.
