
leopoldo, critico d`arte e giornalista nomade, incontra a roma in piazza del popolo nina, una modella italo-irlandese che conosce da tempo ma di cui sa pochissimo. e l`inizio di una passione dapprima sotterranea, poi sempre piu` intensa. su un`isola greca, il loro idillio viene interrotto dal ritorno di taddeo, l`ex fidanzato di nina. dopo una lunga separazione, leopoldo e nina si incontrano a tangeri, dove lei gli confessa di essere incinta, ma di non sapere se di lui o di taddeo. incerta sui propri sentimenti, la donna finira` per trasferirsi a venezia con gerard, fotografo gay.

francesco, architetto cinquantenne di successo, una domenica, insieme a moglie, figli e altre famiglie modello, si imbarca per una gita alle isole della laguna veneta. ma non riesce a godersi la bella giornata. il cellulare squilla in continuazione, e a ogni chiamata i fili della sua vita sembrano aggrovigliarsi nella sua testa in modo inestricabile. c`e` quella ragazza, che sceglie sempre il momento sbagliato. e poi il polacco, che polacco forse non e`. e poi ci sono i ricordi, piu` vivi della gente che lo circonda. quelli teneri dell`infanzia, quando giocava lungo l`argine del fiume e quelli molto piu` prossimi, che si affacciano come incubi. i terreni venduti, il dolore e la rabbia di suo padre sul letto di morte. d`altronde ne aveva bisogno. di proprieta` ne e` rimasta una sola, quella dove abita zio tarciso. quel vecchio pazzo. il lento snodarsi di un pranzo slow food, ricordi che montano fino a irrompere nella realta` con la cruda durezza del crimine. un romanzo di atmosfere e rimpianto, in cui l`ironia lucida e disperata della prosa di avoledo racconta il progressivo deterioramento dei nostri fiumi e delle nostre vite.

il saggio piu` antico, "cio` che dobbiamo a primo levi", e` del 1989; il piu` recente, "il canto di ulisse", e` del 2018. sono esattamente trent`anni che pier vincenzo mengaldo, noto critico e storico della lingua italiana, studia i testi di primo levi, ne analizza la scrittura, ne individua il senso piu` profondo. la sfocia ora, in occasione del centenario della nascita di levi, in questo volume, che tutti quegli studi raccoglie dalle sedi diverse dove sono stati originariamente pubblicati, dando loro una veste organica. la lingua di primo levi e` classica e chiara, ma solo apparentemente semplice: in realta` procede per contrasti, con un lessico ricco di ossimori e di termini tecnici. mengaldo, alternando momenti piu` dettagliatamente analitici ad altri di grande sintesi, la scompone e la ricompone per scoprirne i piu` riposti meccanismi, sempre in relazione con la necessita` espressiva di cui e` di volta in volta strumento. ovviamente "se questo e` un uomo" e` al centro delle indagini, ma molto spazio e` dato alla "tregua", forse il romanzo di levi prediletto da mengaldo, che ben individua le diverse strategie linguistiche dei due libri contigui. non manca poi l`analisi linguistica dei testi piu` letterari e meno testimoniali di levi, in particolare gli splendidi racconti del "sistema periodico".