


nello sterminato groviglio del decadentismo di fine secolo, dell`art nouveau e di un ossessivo interesse per le mode, salome` e` un capolavoro di arguzia e sofisticatezza. e` l`esemplificazione del concetto che wilde aveva di arte: pura formalizzazione, puro artifizio, puro fatto stilistico. scritto a parigi nel 1891, il dramma fu censurato a londra in base a una vecchia legge che vietava di mettere in scena i personaggi biblici. solo nel 1931 pote` essere rappresentato senza scandalo. oramai, pero`, salome` era considerato il miglior lavoro di wilde. questa edizione e` accompagnata dai raffinati disegni di aubrey beardsley e dall`introduzione di alberto arbasino, che svela gli aspetti eccessivi e spettacolari del teatro wildiano.

due fratelli lasciano la natia irlanda alla volta del tibet orientale, allo scopo di "colmare una lacuna sulla carta geografica": rintracciare una vetta altissima, sopra i 9000 metri, di cui aveva dato frammentarie notizie un pilota durante l`ultima guerra, e della cui esistenza parlano solo le leggende dei popoli nomadi. liam, il fratello maggiore, e` un ex tecnico informatico che vive su un`isola "quasi disabitata e irraggiungibile", in mezzo alle tempeste, alle mandrie di mucche e ai suoi computer, grazie ai quali, nelle notti solitarie, quando non contempla le stelle con il telescopio, naviga ossessivamente alla ricerca di notizie sul phur-ri, la "montagna volante", piu` alta dell`everest ma assente da qualsiasi mappa. si mette in viaggio con il fratello e varcano i confini con il tibet e con la regione, preclusa agli occidentali, dove presumono che si trovi la montagna. arrivano a lhasa e si uniscono a un clan di nomadi che pascolano una mandria di yak mentre liam "malato di nostalgia", febbrile e irrequieto - confligge con i ritmi di vita dei nomadi, il fratello, invece, e` subito catturato dall`amore per nyema, un amore totale, che vince e supera le barriere di lingua e civilta`. un poema-romanzo articolato in strofe che si intensifica sui grandi temi del romanticismo: il tema del ritorno, della nostalgia, del desiderio bruciante per un oggetto d`amore sconosciuto, il tema dell`amore/morte, del limite da valicare che sono qui originalmente associati alla piu` immediata modernita`.

gli undici racconti che compongono il volume, propongono ritratti di donne indiane emigrate in america, tutte ugualmente "in bilico" perche` vivono sulla propria pelle il conflitto fra l`antica societa` patriarcale e nuove vite dove sperimentare soddisfazioni e dolori inediti. molte di loro sceglieranno di deludere le aspettative tradizionali, di andare a convivere, di liberarsi di un marito crudele o piu` semplicemente di indossare abiti occidentali. ricomporre le loro esistenze secondo nuovi schemi non sara` ne` facile, ne` indolore.


non si puo` dire che il moderno sia veramente nato finche` baudelaire non comincia ad annotare le stenografie del suo



un`antologia per rileggere "l`uomo di pena" saba, il cui percorso poetico e` in equilibrio perfetto fra classicita` e contemporaneita`: la classica perfezione formale delle sue forme poetiche, dove e` sedimentato il suono della migliore tradizione lirica italiana, e la sofferta testimonianza della crisi dell`uomo novecentesco. "saba - sosteneva pier paolo pasolini - e` il piu` difficile dei poeti contemporanei. al piu` semplice esame linguistico non c`e` parola in saba, la piu` comune, il "cuore-amore" della rima famosa, che non risulti immediatamente violentata, o almeno, nei momenti in cui meno chiara fosse la violenza espressiva, malconcia e strappata al suo abituale significato, al suo abituale tono semantico".

fra le leggende del cinema spicca quella del "tocco di lubitsch": l`impronta, il sigillo che faceva si` che qualsiasi storia, toccata dalla mano di lubitsch diventasse qualcosa di unico. ma chi era lubitsch? questa testimonianza su di lui, pubblicata nel 1981 sul new yorker, mai raccolta in un volume fino ad ora, appare pertanto preziosa e si potra` notare che "il tocco di lubitsch" si e` trasmesso, per uno strano processo di osmosi, anche all`amico e collaboratore samson raphaelson. con una nota di enrico ghezzi.



"la scelta di lettere proposte in questo volume, con il fondamentale commento di paola moreno, prende in considerazione tutto l`arco della vita di francesco guicciardini, da quando era ancora studente di giurisprudenza ai primi passi nella politica fiorentina, dall`esperienza di ambasciatore in spagna fino agli anni delle maggiori responsabilita`, quando scrive a leone x, a clemente vii, al re di francia francesco i. ma non mancano lettere che testimoniano altri aspetti della sua vita: questioni familiari con il padre, commerciali con i fratelli, cause giudiziarie (era pur sempre avvocato)... e tra gli interlocutori non manca ovviamente l`amico machiavelli, col quale condivide alcuni momenti di guerra e non poche riflessioni di carattere politico, e a cui lo legano complicita` e stima reciproca. una vita attraverso le lettere che ci consente di attraversare con immediatezza gli anni cruciali del rinascimento.

giovanni e` un bambino di palermo. per il suo decimo compleanno, il papa` gli regala una gita attraverso la citta`, per spiegargli come mai, di tutti i nomi possibili, per lui e` stato scelto proprio giovanni. tappa dopo tappa, nel racconto prendono vita i momenti chiave della storia di giovanni falcone, il suo impegno, le vittorie e le sconfitte, l`epilogo. giovanni scopre che il papa` non parla di cose astratte: la mafia c`e` anche a scuola, la mafia e` una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. a trent`anni dalle stragi, una nuova edizione con un`intervista inedita a maria falcone. eta` di lettura: da 8 anni.
"i due ultimi romanzi del ciclo offrono letture assai diverse della vicenda arturiana, e la tensione tra queste due alternative, cosi` a lungo preparate e annunciate, accresce la sensazione di trovarsi di fronte al senso ultimo della storia: non solo la storia dei singoli protagonisti, o del mondo arturiano, ma la storia universale che quel mondo intende rappresentare. nella ricerca del santo graal, la dimensione ultraterrena irrompe nelle vicende umane. dopo il momento mitico dell`accesso di galaad sul seggio periglioso della tavola rotonda, lo svolgimento della queste e` costellato di eventi miracolosi che coinvolgono i cavalieri, eventi puntualmente interpretati da chierici ed eremiti. l`allegoria escatologica trasforma ogni atto in una manifestazione del disegno divino, di fronte al quale si infrangono le aspirazioni dei cavalieri, cui il peso del peccato impedisce di attingere il graal. anche i migliori, gauvain e soprattutto lancillotto, falliscono nell`impresa. il compimento della missione da parte di galaad e degli altri due eletti, perceval e bohort, comporta dunque un giudizio sulla tavola rotonda: il graal tornera` nella sua terra di origine e sara` assunto in cielo, senza alcun effetto salvifico sul mondo arturiano. nella morte di re artu si torna sulla terra, tra donne e uomini. il ciclo deve raggiungere la meta gia` prefissata dalle fonti, la morte del re per mano di suo figlio, frutto dell`incesto, e l`ultimo romanzo costruisce con straordinaria tensione narrativa il percorso che portera` a quell`attesa chiusura, incrociando i grandi temi di tutto il ciclo: l`amore tra lancillotto e ginevra, il difficile equilibrio tra i baroni e il re, la potenza dei legami di sangue che definiscono il lignaggio, l`aura mitica che avvolge artu tramite il ricordo di merlino e l`intervento di morgana. e un percorso tragico, in cui eventi casuali e azioni intenzionali si sovrappongono in modo tanto indistricabile quanto inesorabile, provocando una scia di morte e di gue

il volume raccoglie, per la prima volta, due rari testi di edmondo de amicis sul tema della fisiognomica: il breve saggio le osservazioni psicologiche sulle espressioni del viso, uscito in due puntate sulla "gazzetta letteraria" di torino nel 1881, e l`articolo la faccia, pubblicato sull`"illustrazione italiana" nel 1907. due testi molto curiosi che rivelano il "volto" nascosto di un grande scrittore.