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il volume ci presenta la sintesi di quanto l`epoca greco-romana ha elaborato relativamente all`universo della politica. gli antichi non ebbero alcune nozione astratta di stato, e l`associazione politica fu per loro sempre una comunita` di persone. dai poemi omerici e da esiodo, dalla lirica e dalla filosofia presocratica, rosen passa in rassegna il "secolo ateniese" con i grandi tragici, gli storiografi, i sofisti, platone e aristotele e l`eta` ellenistica; infine il contributo dell`epoca romana e del primo pensiero cristiano.

argomento di questo libro e` la genesi delle dottrine costituzionalistiche. l`autore ne rintraccia le premesse nel pensiero politico greco e soprattutto nell`esperienza giuridica della roma repubblicana. furono la decisiva influenza di roma sul pensiero europeo e la rinascita della giurisprudenza romana in europa occidentale, nel dodicesimo secolo, a favorire l`affermarsi della "common law" e il sorgere dei piu` importanti principi del costituzionalismo, principi che l`europa recepi` solo dopo l`esperienza del totalitarismo. con grande acutezza, l`autore tratteggia lo snodarsi, nella tradizione inglese, della storia del costituzionalismo, intorno al contrasto tra "gubernaculum" e "jurisdictio", e indica le soluzioni nei concetti di responsabilita` politica e di controllo giudiziario della costituzionalita` delle leggi.

e possibile designare con una formula sintetica il carattere specifico della musica - in altri termini: che cos`e` la musica? e che cos`e` l`extramusicale? i quesiti di fondo legati alla definizione concettuale della musica, e al variare di questa concezione nella tradizione culturale dell`occidente dall`antichita` ai nostri giorni, vengono discussi qui in una trattazione che assume volta per volta la forma del contraddittorio o della riflessione monografica. se l`antichita` (da pitagora in poi) associo` la musica ai rapporti numerici in cui si manifestava l`armonia dell`universo, se s. agostino parla di "scientia bene modulandi", la pratica musicale che emerge all`inizio dell`eta` moderna rimanda alla "teoria degli affetti" e alla sfera delle emozioni; tra razionalismo settecentesco e irrazionalismo romantico si arriva poi alla rivendicazione, da un lato, dell`"asemanticita`" dell`espressione musicale, e dall`altro alla concezione della musica come "linguaggio" che da` forma a "pensieri musicali" (webern).

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