

chi sono i bambini "nati per morire"? di quali vicende narrano la drapetomania o i culti del cargo? il testo passa in rassegna i concetti piu` significativi dell`etnopsichiatria, un territorio in cui si incontrano saperi diversi (antropologia, psicanalisi, psichiatria), inquieto per la sua stessa storia (i modi in cui e` stata classificata in epoca coloniale l`alterita` culturale e patologica), la cui rilevanza nasce oggi dalla volonta` di promuovere un approccio critico a formule diagnostiche, interpretazioni o tecniche terapeutiche anche nella psichiatria occidentale. attraverso le varie voci, il dizionario tratteggia gli sviluppi di questo sapere, il contemporaneo profilo dell`altro (immigrati, rifugiati, clandestini) e le fratture dell`esperienza che l`etnopsichiatria esplora.

la consultazione ha la specificita` di accogliere la sofferenza che costringe una persona a chiedere aiuto. per questo richiede preparazione, esperienza, conoscenze, oltre che un setting adeguato. e uno dei momenti piu` importanti del processo psicoanalitico perche` decide il destino di una domanda e del possibile attivarsi di una fiducia che motivi alla cura. l`ipotesi di ricerca che guida il tipo di consultazione prolungata proposto nel libro si basa sull`idea di permettere al paziente l`accesso a una prima significativa esperienza psicoanalitica che abbia un valore in se`, un suo ritmo aderente ai movimenti interiori, una sua compiutezza. questo modello di consultazione richiede di conseguenza un setting la cui durata, se pure limitata, non sia definita in anticipo, e dove la conclusione dipenda dal prodursi di nuovi collegamenti, punti di vista e significati che diano forma alla domanda portata. l`idea comune a tutti gli autori e` quindi quella di una consultazione che renda possibile una trasformazione iniziale nel paziente. si evidenzia in questo modo la differenza tra la diagnosi psicoanalitica e quella psichiatrica. la prima e` antinosografica, poiche` consiste in una conoscenza costruita attraverso l`incontro con il paziente, con il suo modo di reagire e con le sue risorse; il suo oggetto, a differenza della diagnosi psichiatrica, non e` la malattia ma la persona.



la storia di una donna resa un`attrice, quand`era bambina, dall`imprinting del grande giorgio strehler che la volle nel ruolo di anja in una memorabile messa in scena del "giardino dei ciliegi". la guerritore si racconta con gran ritmo narrativo: gli aneddoti divertenti alternati alle riflessioni intime. e racconta di intelligenze diverse, quella femminile e quella maschile, la sofferta delusione d`amore per giancarlo giannini e la meditata vendetta. l`incontro di lavoro e di passione con gabriele lavia che la rende madre, compagna, quasi alter ego e la separazione dolorosa come cammino faticoso della riscoperta di se`. la scrittura rilancia verso nuovi mondi interiori. monica guerritore ci sa parlare della bellezza femminile come di qualcosa in continua evoluzione, suscettibile di cambiamento e non per questo meno attraente. e di come siano molti i fattori che fanno di una donna una bella donna: il fascino, la forza, la cultura, il talento. il volto non e` mai un volto in generale, e` il volto di qualcuno che porta su di se` i segni della singolarita`, del tempo che passa, delle emozioni vissute, dei dolori, delle gioie. compresa la malattia. la guerritore racconta che la si puo` battere, anche se grave come un tumore al seno, e parla delle scelte che hanno fatto di lei quello che e` oggi.







con la propensione all`ascolto, originariamente determinata da un difetto visivo, don marzio e` il prototipo di quei frequentatori di caffe` che sanno di questo e di quello, che raccolgono notizie dalla voce degli altri e dalle gazzette per farsene portavoce, senza la cura di controllarle e di verificarne la fondatezza, mescolando verita` e invenzione. nella bottega del caffe` si nasconde una vena scientifico-filosofica caratteristica del diciottesimo secolo e non manca quel doppio livello di lettura, quell`aspetto metateatrale che piu` volte si ritrova nel goldoni.


Nuovo EP, 5 canzoni ), di Pete Yorn, con l'attrice Scarlett Johanson ospite nella canzone finale.



dodici anni prima dell`uscita di the game, ecco il suo nocciolo. un viaggio iniziato in 30 puntate sul quotidiano la repubblica e concluso sulla muraglia cinese, con lo sguardo all`orizzonte: stanno arrivando. sono i barbari che vengono a smantellare la civilta`, pezzo dopo pezzo. ma poi che ci fanno con tutte quelle rovine? le calpestano senza smettere di correre o se ne servono per costruire qualcosa di nuovo? che facce hanno, questi barbari? come si muovono? chi sono davvero? e se loro sono loro, noi chi siamo?

aprirsi, raccontarsi gioie e dolori, rabbie e rancori, paesaggi stupendi, storie tristi, ricordi tremendi, si`, aprirsi, come in una canzone. aprirsi. posare il proprio dolore dentro al cuore di un altro. forse e` proprio questa la sostanza di cui e` fatta l`amicizia, senza dubbio lo e` del legame unico e speciale che unisce sara e marta, migliori amiche fin da quando le loro esistenze si sono intrecciate quasi per caso nei bagni delle scuole elementari. da allora non esiste una gioia ne` un dolore che non affrontino insieme, il cuore dell`una estensione di quello dell`altra. e insieme, anno dopo anno, sara e marta crescono, si innamorano, si arrabbiano, cadono, si disperano, fanno l`amore, sognano, cadono ancora e ancora si rialzano, ma soprattutto non smettono mai di ascoltarsi davvero e di dirsi sempre, sempre la verita`. se infatti esiste una certezza nelle loro vite fragili e scomposte e` che l`una per l`altra sono e saranno sempre piu` di una confidente, piu` di una sorella, piu` di una spalla su cui piangere, piu` di qualcuno che ti difende anche quando hai torto, anche quando sbagli, piu` di una mano da stringere quando non resta niente, piu` di qualcuno che rimane anche quando non resta niente. e se, soprattutto, sei cosi` fortunata da avere accanto una persona che conosce i tuoi pensieri prima ancora che li pensi e che, qualunque cosa accada - ne sei certa -, non ti abbandonera` mai, piano piano la paura smette di paralizzarti e allora trovi anche il coraggio di provare a spiccarlo, il tuo volo. tanto lo sai che a terra, a osservarti con uno sguardo pieno d`amore, ci sara` sempre lei, la tua migliore amica, e che, se anche le vostre strade vi porteranno lontano l`una dall`altra, il vostro cuore andra` sempre nella stessa direzione.
questo libro e` un classico nel suo genere, usato in accademie e conservatori, che esplora per il lettore ciascuno degli anelli dell`arte di suonare il pianoforte: i dettagli della tecnica ignoti al profano, con esempi esperienze e ricordi, notazioni di estetica, e grande attenzione verso gli spettatori. non e` pero` solo un manuale tecnico che imposta il delicato equilibrio musica-strumento-esecutore; al contrario, e` un libro degno di essere letto anche dai non pianisti, anche da chi non vuole altro che amare la musica. come suggerisce l`autore - heinrich neuhaus, musicista, critico, ma soprattutto il memorabile maestro di esecutori che hanno cambiato l`arte pianistica in occidente - avrebbe potuto altrettanto bene avere come titolo: sulla comprensione della musica e sulla sua esecuzione. il messaggio fondamentale e` di tipo umanistico: il pianista vero deve prima di tutto capire la musica che esegue, il suo significato, ; e dunque occorrono per questo - accanto e prima dell`abile addestramento delle dita - riflessione, cultura, etica e spirito. come un bravo critico d`arte svela la tecnica del pittore per far entrare chi guarda dentro la piena interpretazione di un dipinto, cosi` neuhaus utilizza le minuzie della tecnica per far entrare chi ascolta dentro la musica, dentro cio` che il genio creatore dei compositori voleva esprimere (o dentro il vuoto della musica quando non e` che ripetitivita`). questo e` il suo scopo: dalla scrittura musicale. egli confessa di credere che ai due poli dell`attivita` intellettuale degli esseri umani vi siano la matematica e la musica. e dunque la comprensione della musica in queste pagine rappresenta lo sforzo da tentare per corrispondere a un piu` universale desiderio di senso.