
"la be`tise umana e` un abisso senza fondo," diceva flaubert, ma bouvard e pe`cuchet sono tutt`altro che due idioti. i due copisti e amici investono la grossa eredita` di bouvard per ritirarsi in campagna e per dedicarsi a un accanito sperimentalismo. mettono in pratica le scienze, le dottrine, le credenze del tempo, spaziando dall`agricoltura al magnetismo, dall`archeologia alla pedagogia ecc. ma ogni esperienza si risolve immancabilmente in un fallimento. e la delusione e` tale da persuaderli che l`unica soluzione sia farla finita; ma proprio allora rinvengono una possibilita` alternativa: ritornare al vecchio e umile lavoro di copisti. i due protagonisti del romanzo - iniziato nel 1872 e pubblicato incompiuto un anno dopo la morte dello scrittore - prendono sul serio scienze, filosofia, religione, politica, tecniche, tanto da spingerle alla loro verita` ultima, ovvero l`incapacita` di dare risposte al mistero del mondo e di modificarne l`assetto. destrutturano il sapere del secolo, e forse, nella decisione finale di copiare qualsiasi cosa, svelano l`insignificanza anche dell`ultima illusione flaubertiana, la scrittura quale mezzo per dare un senso alle cose.

Il nuovo album del quintetto di Giovanni Falzone, 2017

Ormai sulla scena da più di trenta anni, Reverend Horton Heat ( il leader si chiama Jimmy Heath) sono una band psychobilly - blues dal suono rude e vibrante. Hanno inciso molti dischi ed hanno un seguito notevole, sopratutto nel Lone Star State. Questo disco, pura music for fun, mischia rock e blues, punk country alla Hank III, psychobilly e rockabilly. Il tutto suonato in modo vibrante da una band che non ha ancora perso la voglia di divertirsi. Come confermano brani come Whole New Life, Viva Las Vegas ( proprio quella di Elvis ), Ride Before The Fall e l'impronunciabile Tchoupitoulas Street.

Da quando è tornato ad usare le chitarre ed a suo suono più classico ( da Silver Age, 2012) Bob Mould non ha più avuto tentennamenti e si è definitivamente rispreso il suo poto nel cuore degli ascoltatori, in quello di chi lo aveva amato sin dai tempi degli Husker Du e poi attraverso i Sugar ed i suoi primi dischi da solista. Sunshine Rock è un disco positivo, chitarristico e diretto.
Tra le cose più lineari e riuscite di Bob Mould.