



"i sani, buoni, misteriosi delitti, che gli mancano tanto; quelli che rendono vivibili tutti i paesi civili di questo mondo. quelli con un bel movente, quelli da scavarci dentro, come maigret, come marlowe, o - piu` realisticamente - come don ciccio ingravallo, per arrivare alla fine ai meccanismi elementari della psiche. da noi, pero`, c`e` la mafia che oscura tutto, e non concede a un detective brillante alcuna possibilita` di uscire dalla routine". ma il delitto, il duplice delitto, che insanguina palermo, nei giorni del pieno scirocco, i giardini botanici, e` di quelli sani buoni e misteriosi: senza mafia, radicato invece in una complicanza annosa di gelosie e inconfessabili colpe, in un ambiente di ozi e stranezze universitarie. conduce l`indagine una specie di prototipo palermitano, colto e nullafacente, raffinato e sensuale, ironico e sentimentale, cosi` simile - per chi conosce palermo - a una versione sprovincializzata e moderna dei siciliani di cui diceva il principe fabrizio del "gattopardo" (o a un miscuglio meridionale di marlowe e philo vance). ed e` questo suo senso metastorico di superiorita` che gli permette di condurre l`indagine con la facilita`, e la felicita`, di chi insegue un ritmo.



l`immagine tradizionale dei normanni deriva dalla storiografia romantica ed e` quella di un popolo guerriero, forte, sempre pronto alla battaglia e capace di grandi conquiste militari. eppure i normanni dimostrarono anche di avere uno spiccato senso politico. fu, infatti, questo popolo a introdurre in italia l`esperienza cavalleresca e il potere monarchico, ad avviare il processo di latinizzazione del mezzogiorno e favorire la diffusione di elementi bizantini e musulmani. i normanni erano i discendenti dei vichinghi che, dall`800 al 1100, si espansero in tutta europa portando con loro la fama di feroci guerrieri e di saccheggiatori. essi hanno contribuito in modo indiretto al progresso della civilta` occidentale.



nell`intera vicenda del dramma si proiettano le tortuose incertezze della figura del re, in un`atmosfera inquieta di incompletezza, di intenzioni contraddette, di azioni che non dintano mai del tutto atto, di una realta` che inesorabilmente muta se stessa, a cui non sfugge a tratti lo stesso bastardo di faulconbridge, antesignano dell`immagine dell`eroe trionfante, enrico v, sorta di metafora della "virtus" della nazione inglese.








un uomo rivive il grande momento della sua vita e ne scopre la grandezza e il nulla: e` il dramma di stadelmann, la cui esistenza plebea e marginale si intreccia all`ultima stagione classica della poesia europea, all`inquietante e inafferrabile genio di goethe, alla fine del vecchio mondo e all`affacciarsi della societa` moderna. questa storia di vitalita` e di vecchiaia, di servitu` e ribellione, brutalita` e nostalgia,

per claudio sessa raccontare "le eta` del jazz" e` una vera e propria missione. "improvviso singolare" amplia l`esplorazione iniziata con "le eta` del jazz. i contemporanei", la prima approfondita ricognizione della sfaccettata scena dei nostri giorni. ora sessa ci accompagna tra le stagioni, i protagonisti, i capolavori e le innovazioni di un intero secolo di jazz. per sua natura inclusiva e pluridimensionale, questa musica tende a sfuggire a ogni classificazione. ma la forza e l`originalita` del jazz risiedono proprio nella sua capacita` di trasformazione e di sintesi: individualismo e ricerca collettiva, tradizioni e sperimentazioni, spontaneita` e dimensione industriale convivono in un`arte sempre alle soglie del paradosso. per questa duttilita` il jazz rappresenta forse la metafora artistica piu` precisa e sofisticata della societa` in cui oggi siamo immersi: fondendo il pensiero musicale africano e quello europeo in terra americana, e` diventato un linguaggio universale e ha modificato l`immaginario sonoro di tutto il pianeta. in questo libro sessa rievoca i tanti sviluppi che il jazz ha vissuto nella sua storia - dallo stile new orleans all`impetuosa scena newyorkese, dallo swing al bebop, dal cool al free, fino alle avanguardie piu` recenti - aggiungendo alla ricostruzione storica e all`interpretazione critica la guida all`ascolto di quasi duecento brani emblematici di questo percorso. prefazione di franco d`andrea.



quando meg sparisce dal negozio di ciambelle, le indagini conducono a un gruppo di uomini alla men in black. ma quella che pare una cricca di invasati a caccia di dischi volanti, si rivela una temibile minaccia per un`intera cittadina del texas orientale. charlie garner ha un brutto presentimento. meg, la sua ex moglie, e` scomparsa da oltre una settimana e, nonostante i vicini sostengano che stia soltanto fuggendo dagli esattori, lui sospetta che ci sia qualcosa di piu` sinistro in ballo. l`ultima volta e` stata avvistata al lavoro, nel negozio di ciambelle locale gestito da un losco gruppo conosciuto come il popolo dei dischi volanti: una congrega evangelista che crede che la propria attivita` si trovi sul suolo del prossimo sbarco extraterrestre. indagando insieme al fratello felix, alla fidanzata di lui e alla giornalista amelia