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Gli aneddoti si rincorrono, gli episodi comici si inseguono, ma è meglio non farsi ingannare dalla leggerezza e dal sorriso sornione di Hitchcock: se la scrittura è lieve e brillante, il regista ama intensamente il proprio mondo e vuole che il suo pubblico vi entri appieno, consapevole di tutte le tecniche, i saperi, le logiche, le fatiche, le passioni, di tutti quei segreti che qui Hitchcock svela al suo pubblico, raccomandandosi di averne cura: "Penso di aver rivelato tutti i trucchi del mestiere", dirà. "Trattateli con rispetto".

in "se questo e un uomo" primo levi ha scritto: "credo che proprio a lorenzo debbo di essere vivo oggi". ma chi era lorenzo? lorenzo perrone, questo il suo nome, era un muratore piemontese che viveva fuori dal reticolato di auschwitz iii-monowitz. un uomo povero, burrascoso e quasi analfabeta che tutti i giorni, per sei mesi, porto a levi una gavetta di zuppa che lo aiuto a compensare la malnutrizione del lager. e non si limito ad assisterlo nei suoi bisogni piu concreti: ando ben oltre, rischiando la vita anche per permettergli di comunicare con la famiglia. si occupo del suo giovane amico come solo un padre avrebbe potuto fare. la loro fu un?amicizia straordinaria che, nata all?inferno, sopravvisse alla guerra e prosegui in italia fino alla morte struggente di lorenzo nel 1952, piegato dall?alcol e dalla tubercolosi. primo non lo dimentico mai: parlo spesso di lui e chiamo i suoi figli lisa lorenza e renzo, in onore del suo amico. questo libro e la biografia di una ?pietra di scarto? della storia, di una di quelle persone che vivono senza lasciare, apparentemente, traccia e ricordo di se. ma che, a ben guardare, sono la vera ?testata d?angolo? dell?umanita.

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