
gli etruschi conobbero il loro apogeo tra il vii e il vi secolo a. c. quando dominarono quasi tutto il territorio italiano, compresa roma. eppure il mistero continua ad avvolgerli, a partire dal loro luogo di origine (l`asia minore?) e dalla lingua, probabilmente non indoeuropea. il saggio di thuillier ne traccia un esaustivo quadro storico, dal periodo villanoviano a quello ellenistico, politico e culturale, soffermandosi sulla struttura statale della dodecapoli, sull`economia, la famiglia, il ruolo delle donne, la religione, l`alimentazione.

"la forza di una vita fragile" racconta una storia emozionante. sophie e damien lutz sono i genitori di philippine, una bambina affetta fin dal concepimento da una grave lesione cerebrale. philippine secondo i medici non doveva nascere. perche` non sarebbe sopravvissuta o comunque sarebbe morta quasi subito. l`aborto sembrava la soluzione naturale. ma sophie e damien fecero una scelta diversa. oggi philippine ha sette anni, non parla, non muove un muscolo, abbozza ogni tanto quello che si direbbe un sorriso e interroga le nostre coscienze.

"l`uomo visibile" diede per la prima volta una compiuta formulazione alle caratteristiche originali del cinema: l`apporto dell`attore, il fascino del primo piano, il ruolo del paesaggio e degli oggetti, l`inclinazione verso il fantastico, la nozione di stile. il libro enuncia una teoria del "gesto visibile", del volto, del corpo, delle loro piu` peculiari risorse espressive, riscoperte dall`immagine in movimento in contrapposizione all`astrattezza della scrittura e del linguaggio verbale. una idea di cinema governata dai principi dell`espressionismo.

questo volume e` un quadro irriverente della storia del cinema italiano; privilegiando i generi ed i sottogeneri d`impronta popolare e prendendo le mosse dal cinema degli anni trenta, valerio caprara compie una rassegna critica dei principali protagonisti della vicenda cinematografica nazionale. ne esce un ritratto a tutto tondo che va da eduardo a dino risi, da mario monicelli a ettore scola e a gassman, per giungere ai piu` giovani talenti di fine secolo, quali giuseppe tornatore e mario martone.





in che modo e secondo quali percorsi e` possibile porre nuovamente l?inesauribile questione del rapporto tra ragione e fede? oggi meno che mai esse si contrappongono, nonostante una larga parte del dibattito pubblico non cessi di affermarne la rivalita`.si puo` forse perdere la fede, ma non certo perche` la ragione riesca a mostrarne l?illusorieta`. d?altra parte puo` accadere che la ragione si scopra incapace di comprendere una parte ? e una parte essenziale ? delle esperienze che facciamo nel corso della vita, e questo porta frettolosamente a concludere che la ragione non puo` abbracciare tutto e che bisogna percio` abbandonare all?incomprensibilita` spazi immensi della nostra esistenza. sorge cosi` il regno della credenza e dell?opinione, che molto presto saranno espulse dal campo del pensabile. da questo sonno della ragione nascono gli incubi dell?ideologia e dell?idolatria.la separazione tra fede e ragione, che tanti sembrano ritenere ovvia e del tutto naturale, si origina innanzitutto proprio da una mancanza di razionalita`, dalla resa a tavolino della ragione dinanzi al supposto impensabile. se non si perde la fede per eccesso di pratica della razionalita`, puo` accadere al contrario che si perda in razionalita` allorche` si esclude troppo in fretta la fede e l?ambito che essa dice di aprire, cioe` quello della rivelazione.come gia` sant?agostino scriveva,

le lettere e gli articoli di cento specie di amori raccontano il tempo di grazia trascorso da padre alberto in cambogia, dal 2001 al 2011. la sua missione e` a prey veng, piccolo capoluogo di provincia, 100 km a est della capitale phnom penh, sulla via che porta verso il vietnam del sud. padre alberto comincia da zero perche` nessun prete cattolico ha abitato prima in quella citta` e nessuno lo attende, se non un manipolo di cristiani, quasi tutti di origine vietnamita. ciononostante accoglie la destinazione con molto entusiasmo e impegno, quasi come chi raggiunge un punto di non ritorno ed e` chiamato a giocarsi tutto. questa condizione genera in lui la volonta` di andare non oltre, ma verso l`evidenza povera delle cose, e fare in modo che la fede diventi sguardo nuovo, impulso conoscitivo, del mistero di dio e del mistero dell`uomo. i testi qui raccolti sono il frutto di




















