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vengono raccolti in questo volume due saggi convergenti di guido morpurgo-tagliabue (1907-1997). il primo (aristotelismo e barocco) e` la riedizione di uno studio pubblicato negli anni `50 che costituisce una pietra miliare dell`interpretazione novecentesca del barocco. in esso - libero dai pregiudizi illuministici, romantici, ed infine crociani, che hanno caratterizzato in passato la valutazione del barocco - il barocco, attraverso una lettura sistematica dei testi d`epoca, viene rivalutato in positivo quale tentativo d`originale risposta alla crisi dell`umanesimo e del rinascimento. la "mentalita` barocca" viene cosi` ricostruita scientificamente come in laboratorio, e osservata nei suoi concetti portanti (il concettismo, l`edonismo pedagogico, l`acutezza, ecc.), nelle sue tipiche realizzazioni (le forme d`arte e d`intrattenimento, il costume, i rapporti sociali, ecc.), nelle sue principali zone d`irradiazione (italia, spagna, francia, inghilterra). la riproposizione di questo studio fondamentale - oggi introvabile e che anche in passato ebbe circolazione limitata agli specialisti - e` arricchita da un saggio attuale estremamente polemico (il barocco e noi: perche` non siamo e come siamo barocchi), nel quale l`autore, intervenendo nella voga odierna di considerare l`epoca contemporanea come un`eta` neobarocca, e prendendo le distanze da essa, sviluppa una critica lucida e succosissima delle manifestazioni emergenti nella contemporaneita`. la presente affascinante introduzione all`universo della cultura barocca accompagna la pubblicazione, in questa stessa collana, della prima edizione italiana dell`opera che costituisce una delle massime espressioni del barocco: l`acutezza e l`arte dell`ingegno di baltasar gracian.

esuli in patria, costretti a palcoscenici marginali, a spazi culturali periferici: cosi` i fascisti descrivono la propria condizione all`indomani del 1945. eppure, sin dall`immediato dopoguerra, le edicole di tutta italia si riempirono di rotocalchi i cui articoli raccontavano con toni agiografici, o quanto meno indulgenti, le imprese di mussolini e dei suoi fedelissimi. gli scaffali delle librerie ospitavano memoriali, biografie e persino romanzi firmati da fascisti e filofascisti. andava cosi` in scena, agli albori del processo di costruzione di una memoria pubblica attorno al ventennio e alla stagione della guerra civile, la riscrittura di quello stesso passato da parte fascista. una simile operazione di per se` non sorprende: la voglia di raccontare la propria versione dei fatti piegando il racconto in base ai propri interessi e` un fatto fisiologico. semmai a sorprendere e` il buon esito di quell`operazione ed e` in particolare questo punto che il libro indaga, dando conto del grado di complicita` mostrato da ampi settori del mondo giornalistico ed editoriale. non e` cosi` ovvio, infatti, che i protagonisti di un regime autoritario e liberticida e di un governo, quello della rsi, complice di una forza occupante, disponessero della possibilita` di far circolare legalmente la propria versione dei fatti.

Concerto radiofonico registrato a Ashville in Nord Carolina nell'ottobre 1986. Copia non sigillata.

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