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a suzanne piace la vita d`uffico ben regolata sotto lo sguardo severo del direttore generale. del resto le piace solo questo. gli altri la infastidiscono, disturbano il suo tranquillo percorso quotidiano. ma ecco che fa la sua comparsa una nuova segretaria: avvenimento che non tarda a rivelarsi catastrofico. cosce grosse e profumo di ve`tiver, la nuova segretaria che mastica chewing gum e` solo una presenza come le altre, non particolarmente minacciosa nella sua banalita`, ma non per suzanne che ne fa un`avversaria, figurandosi strategie di battute per tenerla al suo posto, per non lasciarsi coinvolgere nei dettagli della vita in comune, per continuare a detestarla, finche` a suzanne non rimane che una soluzione: il pensionamento anticipato.

la notte tra il 14 e il 15 aprile 1912, durante il quinto giorno del viaggio inaugurale, il titanic strisciava contro un iceberg con la fiancata destra. meno di duecento minuti dopo si spezzava e scompariva nell`oceano immobile. in quel momento iniziava il mito del titanic, "la nave" che ha sfondato i confini dell`immaginario, simbolo perpetuo della fallibilita` della tecnica sostenuta dal delirio di onnipotenza degli uomini. il gioiello della white star line si e` inabissato portando con se` circa millecinquecento persone e le loro storie. una tragedia mondiale, quasi un prologo delle catastrofi che di li` a poco avrebbero travolto il mondo. una matassa di reticenze e menzogne ha coperto i responsabili della catena implacabile: errori, omissioni, incuria e negligenze che hanno provocato il disastro destinato a essere il manifesto e il simbolo del novecento. ogni frammento della vicenda viene ricostruito con un rigore storico inappuntabile e con uno stile incalzante come un romanzo. del titanic si sa "quasi" tutto, ma quella che riemerge da queste pagine e` "un`altra storia" dove il dio denaro e il potere commerciale sui mari si intrecciano con la miseria e la frenesia dei mass media. e il dolore con l`amore, l`indifferenza, l`eroismo, la vilta`. sulla "nave" c`erano il passato e il futuro del secolo breve. una metafora eterna del nostro tempo.

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