


l`alchimia e` comunemente conosciuta come la ricerca, a mezzo tra scienza e magia, della formula per trasformare i metalli vili in oro. in realta` l`alchimia occidentale, come quella orientale e cabbalistica, e` molto di piu`: e` una "fisica della resurrezione", nel senso della rinascita o risveglio dell`uomo alla sua dimensione spirituale. nella tradizione la cabbala` e l`alchimia indicano una via iniziatica di conoscenza del trascendente. alla fine del percorso, cio` che si tramuta in oro non e` il metallo, ma la coscienza dell`uomo liberato dalle contraddizioni fondamentali della vita. con una prefazione di moshe idel.



l`"orestea", scrive savino nella sua nota storica, e` "un indimenticabile pezzo di maestria teatrale". il fasto architettonico della scena e la sua ricchezza di suggestioni; il saggio impiego dell`ambiguita`, in un dramma di nascosti rancori e sospirate vendette; la lingua poetica che non parla, ma che scolpisce e dipinge, evoca spazi e solitudini immense, addensa emozioni e sentimenti contrastanti; la variazione sapiente del ritmo e l`uso della "suspense", che inceppa l`azione sospesa sull`orlo del gesto, quadro plastico d`orrore teso: ecco gli elementi di questa "maestria". la volonta` degli eroi di eschilo e` un rovello interiore, non piu` un dio che dall`esterno guida e sospinge. il dovere di scegliere e` il polo tragico del suo teatro: colpire o ritrarsi? soffocare o sciogliere la guerra interiore che ci strazia? introduzione di umberto albini.




