
nel 384 d.c., alle soglie di un decennio fatale per le sorti del paganesimo, il prefetto di roma simmaco e il vescovo di milano ambrogio si affrontano in merito alla presenza dell`altare della vittoria nel senato. simmaco, l`uomo della religione tradizionale, invoca pluralismo e tolleranza per gli de`i dell`antica roma; ambrogio, l`uomo della nuova fede, nega ogni possibilita` di dialogo e di compromesso tra vecchia e nuova "religio", censurando come segreta volonta` di dominio l`appello di simmaco alla tolleranza. una delle prime e piu` significative tappe di quel dibattito sulla tolleranza che impegnera` tanta parte del pensiero moderno e contemporaneo. con introduzione di ivano dionigi e un saggio di massimo cacciari.



prendendo le mosse da una novella del "decameron", l`intreccio di "cymbeline", complesso e ricco di elementi fiabeschi, ruota intorno alla scommessa di un marito vanesio sulla fedelta` di sua moglie. la storia ha sullo sfondo un`immaginaria guerra fra roma e la britannia che consente il sorprendente svelamento e il felice esito conclusivo per imogen, l`eroina, perfetta sposa e inimitabile personaggio. definito tecnicamente una tragicommedia - un dramma che consente di sperimentare tutte le emozioni della tragedia, godendo pero` del lieto fine della commedia - "cymbeline" offre al lettore momenti di intensa drammaticita` quali solo i monologhi di "amleto" o di "re lear" possono dare, ma anche rasserenamenti improvvisi che anticipano la conclusione della "tempesta". di entrambi gli atteggiamenti e` sintesi efficace la battuta pacificatrice di re cymbeline: "perdono e` una parola intensa, oggi, per tutti quanti".