



"l`integrazione" e` un romanzo del 1960. narra la storia di due fratelli intellettuali, marcello e luciano, che si trasferiscono da grosseto a milano, con l`obiettivo di compiere una "mediazione" tra l`italia centrale e l`italia del nord. e una critica aspra e amara, ma anche divertente, dell`industria culturale ed editoriale milanese nel periodo del boom economico. le nevrosi quotidiane del mondo editoriale sono qui satireggiate in modo spietato, tra riunioni e discussioni senza senso e il ticchettio incessante dei tacchi a spillo di segretarie tanto volenterose quanto inutili. il romanzo puo` essere visto come il secondo tassello di una "trilogia della rabbia" avviata con "il lavoro culturale" e culminata con "la vita agra". con una scrittura corrosiva, bianciardi ha modo di prendere di mira anche il comportamento quotidiano dei milanesi: "guardali in faccia: stirati, con gli occhi della febbre, dimentichi di tutto tranne che dei soldi che ci vogliono ogni giorno [...]. sgobbano, corrono come allucinati dalla mattina alla sera, per comprarsi cio` che credono di desiderare; in realta` quello che al padrone piace che si desideri." una descrizione di ieri, ma tanto attuale ancora oggi.




la nuova astronomia, le osservazioni compiute con il cannocchiale e il microscopio, il principio di inerzia, gli esperimenti sul vuoto, la circolazione del sangue, le grandi conquiste del calcolo. e insieme le grandi idee e i grandi temi che furono centrali nel corso della rivoluzione scientifica: il rifiuto della concezione sacerdotale o ermetica del sapere, la nuova valutazione della tecnica, il carattere ipotetico o realistico della nostra conoscenza del mondo, i tentativi di impiegare i modelli della filosofia meccanica, la nuova immagine di dio come ingegnere o orologiaio, l`introduzione della dimensione del tempo nella considerazione dei fatti naturali. questa materia immensa, questa nuova immagine del mondo, e` affrontata con facilita`, trasparenza, precisione e rara passione da paolo rossi, storico della filosofia e della scienza.

come si sa, piero chiara, tra i grandi narratori italiani del novecento, fu "casanovista per amore della ricerca e per simpatia verso quell?altezzoso e qualche volta difficile personaggio che fu il casanova". riteneva il fantomatico viveur veneziano, autentico alchimista del verbo, "uno straordinario narratore, il piu importante del settecento europeo", capace di dotare di sfrenato estro i suoi scritti. dagli anni sessanta, chiara miro a raccogliere le poesie del sommo seduttore, che costituivano l?altra parte - remota, esoterica, dionisiaca - della sua avventurosa autobiografi a. le poesie in italiano, in veneziano e in francese, per lo piu occasionali, brulicano d?ingegno, dardeggiano di baci, sono, in effetti, il sigillo di una poetica della gioia, esprimono il gusto del vivere incomparabile. e il libro perfetto per chi vuole lasciarsi conquistare dal casanova poeta, che seduce con la ricchezza della lingua e con la sua personalita, sorprendente e di grande attualita.