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in questa esemplare raccolta di quindici racconti selby torna a occuparsi di new york, l`odiata-amata citta` natale nella quale aveva ambientato "ultima fermata a brooklyn", considerato uno dei grandi romanzi americani. qui harry, una specie di "ognuno" metropolitano, un eroe dai mille volti del quale l`autore conserva solo il nome in racconti diversi per tono e taglio, attraversa momenti di smarrimento e di violenza che la vita quotidiana non risparmia a nessuno. ma questa volta, a differenza di quanto avveniva in "ultima fermata a brooklyn", nella solitudine e nella disperazione che attanagliano i suoi personaggi selby lascia filtrare un raggio di luce, come nel suggestivo testo dal quale prende il titolo la raccolta: e` la possibilita` di ristabilire, anche nel frenetico e per certi versi feroce scenario metropolitano, un rapporto positivo tra la propria interiorita`, per quanto ferita, e il mondo circostante. poeta di un`umanita` reietta, selby sa cogliere il "canto" delle cose nel silenzio della solitudine.

in questo saggio del 1906 - ritrovato per questa edizione italiana - tolstoj delinea il suo programma d`azione politico e denuncia la tirannia degli stati e la cecita` morale della societa`. egli si fa profeta di una nuova era e con grande lucidita` invita alla insubordinazione verso ogni forma di governo. lo spunto e` offerto dalla convulsa dinamica della rivoluzione russa del 1905, emersa sulla scorta della sconfitta della russia nel conflitto con il giappone. e tra l`ottobre e il novembre del 1905 difatti che tolstoj scrive quest`opera, che non riusci` poi a vedere la luce in patria per la feroce censura zarista. tolstoj indica qui la strada verso una "vera concezione della vita". per liberarsi da tutti i mali di cui soffrono gli uomini c`e` un unico mezzo: il lavoro interiore che ognuno deve fare per essere l`architetto del proprio miglioramento morale. nel delegare il loro potere gli individui realizzano invece una sorta di schiavitu` volontaria. il testo, sofferta orazione che riflette sugli assetti politici del primo novecento, fu poi pubblicato non senza difficolta` a parigi nel 1906. il volume diventera` presto introvabile anche in francia, fino a questa edizione italiana.

il libro e` uno studio applicativo di psicologia cognitivista, il cui progetto e` descrivere i caratteri fondamentali della "leadership". a questo scopo, esso prende in esame le vite di nove grandi della storia recente, al cui successo ha contribuito in modo determinante il carisma personale. sono leader politici (margaret thatcher, martin luther king), capi spirituali (giovanni xxiii, gandhi), scienziati di grande prestigio internazionale (margaret mead e robert oppenheimer). vengono cosi` portate alla luce alcune costanti della personalita` egemone che sembrano essere strettamente connesse tra loro. l`avere un "messaggio" e il saperlo rendere concreto agli occhi altrui, la capacita` di crearsi "un pubblico" di seguaci, sono esempi di tratti della figura del capo.

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