
Registrato alla Carnegie Hall, il giorno di Natale, 1955

Chris Pureka è già al quinto album ed in Usa ha un bel culto alle spalle. La sua piccola fama è nata sul passa parola e sulle sue canzoni. Intime, triste, oscure. Case abbandonate, città senza vita, marinai senza barca, persone senza amore, gente con un futuro incerto: Chris si ispira, tra gli altri, ad Elvis Perkins, Neko Case e Patty Griffin.

un infarto. il cuore cede. la vita cambia. per alberto e` cosi`. soprattutto quando franco, il carrozziere con cui ha condiviso la degenza, gli mette in mano - come un dono, come un impegno - il futuro della sua famiglia, sapendo che tra i due cuori quello piu` debole - e quello piu` generoso - e` il suo. un romanzo sulla tentazione dell`irresponsabilita`, sull`intelligenza delle emozioni, ascoltando (anzi auscultando) la voce oscura e limpida del cuore.

due fratelli lasciano la natia irlanda alla volta del tibet orientale, allo scopo di "colmare una lacuna sulla carta geografica": rintracciare una vetta altissima, sopra i 9000 metri, di cui aveva dato frammentarie notizie un pilota durante l`ultima guerra, e della cui esistenza parlano solo le leggende dei popoli nomadi. liam, il fratello maggiore, e` un ex tecnico informatico che vive su un`isola "quasi disabitata e irraggiungibile", in mezzo alle tempeste, alle mandrie di mucche e ai suoi computer, grazie ai quali, nelle notti solitarie, quando non contempla le stelle con il telescopio, naviga ossessivamente alla ricerca di notizie sul phur-ri, la "montagna volante", piu` alta dell`everest ma assente da qualsiasi mappa. si mette in viaggio con il fratello e varcano i confini con il tibet e con la regione, preclusa agli occidentali, dove presumono che si trovi la montagna. arrivano a lhasa e si uniscono a un clan di nomadi che pascolano una mandria di yak mentre liam "malato di nostalgia", febbrile e irrequieto - confligge con i ritmi di vita dei nomadi, il fratello, invece, e` subito catturato dall`amore per nyema, un amore totale, che vince e supera le barriere di lingua e civilta`. un poema-romanzo articolato in strofe che si intensifica sui grandi temi del romanticismo: il tema del ritorno, della nostalgia, del desiderio bruciante per un oggetto d`amore sconosciuto, il tema dell`amore/morte, del limite da valicare che sono qui originalmente associati alla piu` immediata modernita`.

ida ragone vive a roma, in una casa con la doccia rotta, ma piena di libri e compiti da correggere. insegna italiano, il suo lavoro e` una passione e una sfida: ogni anno la costringe a ripartire da zero, da un`altra scuola, con allievi diversi. ora e` di nuovo settembre, ma quella in cui finisce non e` una scuola qualsiasi: insegnera` al liceo dell`ospedale, dove, le spiegano, i ragazzi guariscono difficilmente, o mai del tutto. e cosi` che inizia il suo anno breve, e fin da subito ida capisce che e` lei ad aver bisogno di imparare: a sorridere dietro la mascherina, a leggere dante davanti a una flebo, a non fare domande sbagliate. tra i suoi studenti c`e` salvatore, che non smette di sperare mentre aspetta il suo trapianto. c`e` mattia, che si rifiuta di parlare, ma riesce a farsi capire lo stesso. e poi giulia, con la battuta pronta e le unghie colorate come fragole; rosy e leila, consumate dall`anoressia; elisa, che nessuno sa cos`abbia. incontrarli sara` per ida un`esperienza sconvolgente e profondissima, in cui ogni giorno dovra` rimettere in discussione tutto cio` che crede di sapere su se stessa e fare i conti con un segreto del suo passato. stavolta ricominciare da zero e` impossibile.
