
include brani di: King Cole Trio,Benny Carter,The Pied Pipers,Benny Goodman etc.

Planxty,Voice Squad, Liam Clancy etc.

Le colonne sonore originali di Frankenstein, La Moglie di Frankenstein, Il Figlio di Frankenstein




tra i massimi esponenti del gruppo `63, antonio porta (milano 1935-roma 1989) e` una delle voci piu` alte della poesia italiana d`oggi. "non sono un poeta-ciotolo / come beckett / non interrogo i cieli di carta / pesta del teatro / vi concesso che non so / interpretare le costellazioni / ne` stare li` a guardarle dal buco / del cortile a meraviglia / ma uso quelle delle parole a / mosaico compongo e / ricompongono / per parlarla insieme questa / lingua questi linguaggi / solleviamola la lingua a / vedere che c`e` sotto / parliamola la parola svelata / con le radici senza pudore / (questo biglietto vi consegno a / futura memoria). antonio porta da "l`aria della fine".


un gogol privo della sua consueta ironia che deforma la realta`, crea qui un affresco epico della forza e volonta` del popolo cosacco che combatte indomito contro ebrei e polacchi. da tutta la narrazione emerge la primitiva, selvaggia natura di questo popolo, la sua natura incoercibile, la sua vitalita` sfrenata. sullo sfondo di una natura ora terribile ora bellissima, le scene si susseguono con elementare e immediata potenza; difficilmente il lettore, preso dagli eventi incalzanti, dimentichera` la forza con cui sono descritte. introduzione di eridano bazzarelli. testo russo a fronte.

in questo libro con immagini a colori vengono spiegati, attraverso un linguaggio semplice, i principi fondamentali della fede cattolica: il credo, i sacramenti, la preghiera e i comandamenti.

in "metallo urlante" ogni capitolo e` un passo verso un orrore sempre piu` gelido. accanto a perverse mutazioni della carne in metallo, sotto il tallone di oppressioni spaventose, negli scenari esotici dove eserciti non piu` umani si scontrano, una mente sottile e malata tiene le fila del racconto, oltre ogni dimensione di spazio e di tempo: e` nicolas eymerich, il crudele inquisitore medievale le cui vicende sono raccontate nel ciclo pubblicato da mondadori. introduzione perfetta a eymerich e complemento indispensabile del ciclo, ma anche libro di avventure autonome (tra le quali la prima apparizione del pistolero stregone messicano pantera, protagonista di "black flag"), "metallo urlante" - che rende omaggio nel nome a una celebre rivista francese di fumetti, madre ideale di alien - e` oggi considerato da intenditori di ogni genere come uno dei capisaldi della nuova narrativa fantastica. anche per la capacita` dimostrata da evangelisti di cogliere nelle patologie del presente l`incubazione possibile di un futuro di devastante ferocia, di desolante inumanita`.

il volume raccoglie alcuni testi di carlo emilio gadda ("la cognizione del dolore", "autoritratto", "cavalli e muli", "facciata e retro nell`architettura neolatina"), un apparato iconografico sulle copertine delle prime edizioni, studi di vari critici sull`opera dello scrittore, nonche` una bibliografia della critica gaddiana e una sezione di documenti che raccolgono gli "appunti autobiografici" (1925) e le "lettere a g. b. angioletti" (1946-1959).

il romanzo ruota attorno a tre date cardine, il 1906, il 1921 e il 1948, ma e` solo sfiorato dall`incidenza dei grandi eventi storici. vi si raccontano le vicende della casata dei verderame, ricchi proprietari di terre e di esistenze. il capostipite, don giachino, e` un padrone sanguigno che governa come un antico tiranno, schiavo di una carnalita` senza freni. dei suoi due figli il legittimo, tano, gli si oppone con furore e malinconia, ma e` gia` gravato da cupi presentimenti; il bastardo del titolo, lupo, cerebrale e tormentato, e` alla perenne ricerca di un padre che non lo ha voluto riconoscere. accanto a loro, un corteggio di donne inquietanti, come la stinca, amante insaziabile o la "canaria dottora", maga e fattucchiera.


nell`america degli anni settanta, percorsa dagli ultimi sussulti della guerra del vietnam e dallo scandalo watergate, esiste un`isola felice a poca distanza da washington: e` newton, la "citta` nuova", realizzata dall`architetto barnaby vine secondo un utopico disegno di societa` multirazziale e di trasversalita` sociale. immerse nel verde, le casette sulla riva di un grazioso lago artificiale ospitano diverse famiglie, intente ognuna alla realizzazione del proprio sogno americano. ma non esiste progetto architettonico che possa tenere fuori la storia e le sue contraddizioni. il razzismo, la violenza, gli orrori delle guerre presenti e passate arriveranno a pretendere il loro pedaggio. e per la citta` nuova e i suoi abitanti sara` l`inizio della fine.


una stagione di controversie e di realizzazioni segna il periodo che va dai primi anni cinquanta alla fine degli anni sessanta. sono di questi anni il "miracolo economico", la ricollocazione strategica dell`italia nell`alleanza occidentale, la nascita e il consolidamento di quel duraturo sistema politico imperniato sulla democrazia cristiana. sono anche di questi anni, tuttavia, fenomeni di segno diverso e non di rado antagonistico: una lenta, ma forte ripresa dell`attivita` sindacale, la costituzione di un`opposizione che vedra` protagonista il piu` grande partito comunista dell`occidente, uno straordinario fervore di attivita` culturali.









"ricevi dunque in un solo libro quattro specie di cose: composizioni allusive, poetiche, allegoriche; emblemi nel venereo rame incisi e di venerata grazia adorni; verita chimiche secretissime che l?intelligenza tua sondera; infine musiche delle piu rare: fa buon uso di cio che t?e qui dato". cosi michael maier, uno dei piu significativi "operatori" ermetici dell?epoca rosicruciana, medico, filosofo e musicista presenta la sua "atalanta fugiens". e l?accorto lettore si rendera conto, col solo sfogliarlo, di come l?atalanta si configuri quale testo di "traduzione" alchemica tutto teso a formulare, nella sua ampiezza, e per il suo invito ad una prima decifrazione estetica, un?opera di estremo equilibrio barocco. questo perche in maier il gusto ed il brivido spirituale della conoscenza ermetica si sposano felicemente ad una volonta ermeneutica che compara, giustapponendo, varie formule espressive. e saranno l?epigramma, l?incisione, la fuga musicale, i vari possibili gradini d?intendimento della "crisopeia". gli epigrammi, ma soprattutto i discorsi che chiosandoli li accompagnano, sono tutti "ambientati", secondo la tendenza propria dell?epoca, a collegare il mito all?alchimia e, con essa, spiegarlo svelandolo, maier disincantato lettore di miti, ne intravede il possibile, per lui certo, velame alchemico e ne propone, aprendo la strada ai futuri pernety, l?ampia qualita e disponibilita analogica; facendo della mitologia greca una "metafora in divenire" che permetta una decifrazione reciproca alle tappe dell?"opera alchemica". le incisioni, gli emblemi, opera di merian, forse il massimo, il piu noto senz?altro tra gli incisori alchemici, portano spessore immaginativo, ottico, al "sogno" della comprensione ermetica, operando con un modello iconologico d?indole, piu che di data, barocca. si tratta d?incisioni che, com?e d?uso nell?epoca, offrono una solida fedelta al dettato dell?epigramma, traducendo obbedientemente in immagini, fotografando per cosi dire, la velata lette






l`irrompere dell`immaginario, e dell`invenzione, il confessare, raccontare o scoprire se stessi, riaprire segrete ferite, esplorarle, scavare nel pozzo degli angoli bui di se` e degli altri, evocare e rappresentare ricordi, sogni, porre domande con o senza risposte, assecondare la propria nevrosi per trarne ora uno sfarzo stilistico, ora equilibri e bellezze formali. si scrive infine per indagare intorno a una verita`, aprire una finestra sul mondo, catturarlo attraverso una rappresentazione discorsiva, quando lo scrivere diventa necessita`, impegno per comprendere la vita, gettare luce sull`essere dell`uomo e su cio` che dentro e intorno a lui sta accadendo o e` accaduto. si scrive insomma in infiniti modi e con infinite aspirazioni. ma si scrive anche perche` si ha paura di essere dimenticati. scrivere e` un qualcosa che ha a che fare con il senso della vita. consapevole di tutti questi aspetti, gian luigi beccaria, studioso dello stile, si sofferma soprattutto sullo scrivere come lavorazione, e procede scavando tra esecuzioni e varianti di poeti e prosatori, da dante e pascoli a sereni e zanzotto, da cechov e proust a roth e murakami.