







leggendo queste pagine si partecipa a una vera e propria "scuola", in cui il tema e` la comprensione delle parole fondamentali dell`esperienza cristiana. una scuola in cui e` tenuta in massimo conto la statura della ragione e quindi delle esigenze del cuore. l`autore appare qui impegnato in un appassionato esame del significato e del valore delle parole che legano a cristo, continuamente sollecitato dalle domande dei giovani, in un dialogo aperto a chiunque voglia parteciparvi.









alarico muore all`improvviso, i visigoti finiscono per andare in spagna e la storia della spagna sara` quella che conosciamo. ottone iii muore d`un tratto, il suo progetto di ridisegnare e circoscrivere il patrimonium beati petri finisce con lui e la storia sara`, sul lungo periodo, quella dello stato della chiesa. guglielmo ii d`altavilla muore di colpo e il regno di sicilia finisce a enrico vi di svevia; ma anche enrico vi muore all`improvviso e il regno passa sotto la tutela del papa prima di arrivare nelle mani di federico ii; che a sua volta morira` bruscamente proprio alla vigilia della sua vittoria sul papa. quante aspettative sono finite nell`abisso perche` qualche evento inaspettato ha impedito che prendessero la piega desiderata? "imprevisti e altre catastrofi" tratta principalmente di storia medievale, ma con qualche scorribanda nella storia precedente e successiva, raccontando alcune circostanze che hanno impedito alla storia di essere diversa da come e` stata. che ci piaccia o non ci piaccia, la storia e` andata e sta andando cosi` come e` andata e sta andando. piaccia o non piaccia alla cosiddetta storia controfattuale. la storia non si puo` scrivere per schemi: gli schemi possono essere utili per inquadrare, cogliere analogie, proporre paradigmi di interpretazione. ma la storia e` costituita di eventi, che sono concreti anche se non possono essere colti nella loro fattualita`. un paradosso solo apparente: questi fatti spesso sono









gli anni turbinosi di un`italia ove i nodi di una modernizzazione non risolta vengono al pettine. anni settanta: il decennio piu lungo del secolo breve inizia nel 1966 con gli

se avete in mano questo libro vuol dire che siete tra coloro che gadda lo hanno solo sentito nominare ("l`ingegnere della letteratura", "il joyce italiano"), ma finora non lo hanno mai letto ("gadda e` troppo difficile", "gadda bisogna tradurlo"). oppure fate parte, come gli autori di questa impresa, della categoria degli "adepti", ovvero di coloro che in un certo momento della vita hanno incontrato un libro di gadda e, dopo lo smarrimento iniziale, hanno deciso che non lo avrebbero posato finche` non ne avessero capito almeno una pagina. perche` leggere gadda e` un`avventura: un esercizio di conoscenza, un viaggio nella lingua italiana, un corso pratico di ironia. a volte si ride irrefrenabilmente, fino alle lacrime, altre volte e` un riso amaro, sarcastico. questo gaddabolario, scritto dagli "adepti" per chi non lo e` ancora, raccoglie e spiega duecentodiciannove parole gaddiane - un numero da cabala "ingravallesca": via merulana 219 e` il centro in cui convergono tutti i delitti del pasticciaccio - da abracadabrante a zoluzzo. uno strumento indispensabile per addentrarsi, di parola in parola, nei labirinti dell`ingegnere e perdersi nel piacere della sua incomparabile prosa.

"di tanto in tanto, per offese reali o presunte, mia madre e mio padre smettono di parlarmi. in inghilterra c`e` una curiosa espressione per indicare la cosa: si dice "essere mandati a coventry"". raccolta di scritti letterari, culturali e in parte memoir, "coventry" affronta temi diversissimi come le dinamiche familiari, le questioni di genere, l`opera di autori quali natalia ginzburg, d. h. lawrence e kazuo ishiguro. ne emerge un libro coraggioso, colto e di esemplare bellezza formale, che offre il meglio del pensiero di rachel cusk. lo sguardo analitico, ma anche pieno di echi e sfumature, di una delle scrittrici piu` importanti dei nostri anni. al centro delle sue riflessioni, il nesso tra la produzione artistica e lo splendido groviglio che sono le nostre esistenze.