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nel penultimo quarto del xii secolo un misterioso personaggio, che si presenta come re e insieme sacerdote di una remota contrada orientale, il prete gianni, descrive in una lettera rivolta ai potenti del tempo il proprio regno sterminato che si estende attraverso le tre indie e il deserto di babilonia fino alla torre di babele. regno meraviglioso, popolato degli esseri piu` strani e inconcepibili, proiezione favolosa dell`immaginario medievale - ma anche regione di pace, esente da ogni vizio e da ogni turbamento, modello o miraggio per una europa lacerata dai conflitti politici. la lettera del prete gianni fu all`origine di un mito che per almeno quattro secoli ossessiono` narratori, storici, cronisti e viaggiatori - come testimoniano fra l`altro le innumerevoli traduzioni o rielaborazioni del testo latino originale, che qui e` tradotto insieme a due antiche versioni francesi. un mito le cui risonanze non sono del tutto spente, se ancora nel nostro secolo un grande cultore delle dottrine esoteriche dell`oriente come rene` gu non dedico` a questo tema uno dei suoi libri piu` importanti: il re del mondo.

rivolgendosi a chi lavora con gli anziani e li assiste, l`autore afferma che, come per l`analista e` importante riflettere su cio` che prova nei confronti del paziente, cosi` il senso piu` vero del parlare di psicologia e invecchiamento agli operatori e alla gente comune sta nell`attribuire importanza ai vissuti personali e collettivi, piu` o meno chiari e coscienti, attivati dai vecchi, nella convinzione che questi vissuti abbiano un forte valore dinamico e orientino i nostri pensieri, le nostre attese e i nostri comportamenti.

l`evoluzuone del cristianesimo dagli inizi ad oggi e` stata suddivisa in 76 capitoli, con un indice analitico finale. il cattolicesimo costituisce il filone centrale, ma parallelamente sono state esaminate l`ortodossia, le chiese orientali e le confessioni protestanti e riformate. il testo e` di juan maria laboa.

nella georgia della prima meta` dell`ottocento, la giovane schiava nera cora decide di tentare la fuga dalla piantagione di cotone in cui vive in condizioni disumane, e insieme all`amico caesar comincia un arduo viaggio verso il nord e la liberta`. servendosi di una misteriosa ferrovia sotterranea, cora fa tappa in vari stati del sud dove la persecuzione dei neri prende forme diverse e altrettanto raccapriccianti. aiutata da improbabili alleati e inseguita da uno spietato cacciatore di taglie, riuscira` a guadagnarsi la salvezza? grazie all`invenzione fantastica di una , colson whitehead da` forma concreta all`espressione con cui si indica, nella storia degli stati uniti, la rete clandestina di abolizionisti che aiutavano gli schiavi nella loro fuga.

l`orografia del mondo, a pensarci bene, ha sempre influenzato l`uomo sulla divisione di stati, popoli, religioni. l`uomo ha preso a pretesto la roccia e l`acqua quali migliori mezzi per affermare la propria sovranita` su un territorio. i crinali, le dorsali, cosi` come i fiumi, hanno da sempre creato divisioni. io da una parte, tu dall`altra. ma ci sono uomini che quel segno di divisione lo percorrono, chi lo naviga e chi lo scala, unendo due punti e potendo guardare da vicino o dall`alto quei due mondi diversi, riconoscendone le differenze e interpretandone le affinita`. mentre il navigatore scende verso il mare, l`alpinista, andando in senso contrario, punta alla vetta di una montagna partendo dal basso, conquistando quel mondo sospeso tra due mondi. sia navigatore che alpinista, forse inconsapevolmente, sono portatori di pace, uniscono, anche solo con il loro sguardo, quei due versanti, dando a entrambi la stessa dignita`, pur nella diversita`. la cresta di alta montagna e` la massima espressione di divisione, ma chi la percorre ha l`occasione di essere l`ideale simbolo di unione. raggiunta la cima, punto di confluenza orografica di due versanti, l`alpinista si incontra con l`uomo dell`altro mondo, diverso ma uguale a lui, che per un`attrazione arcana ha percorso la cresta opposta. la cresta si contende con la parete la bellezza della montagna. in parete si e` protetti ma esposti alla caduta di roccia e ghiaccio, in cresta si e` esposti sul baratro ma protetti dai voleri della montagna. due mondi allo specchio, dove finisce uno inizia l`altro. parete: difficolta`, chiusura, senso di protezione. cresta: esposizione, visione, vertigine. e` condensato in queste ultime tre parole il senso di questo libro. per marco il lavoro di una vita, il simbolo del suo alpinismo, un percorso fatto si` di pareti ma soprattutto di creste, di questi fili di divisione che si condensano in un punto di unione. un lavoro immane, meticoloso, importante, per dare un senso a una vita passa

oratorio della redenzione, solenne rappresentazione di congedo prima dell`eterno silenzio dell`artista, il parsifal di richard wagner si rivelera` l`opera d`arte per eccellenza secondo il pensiero di schopenhauer, il sole che rivela il mondo oltre il velo di maya, sublime nella pittura sonora, profonda nel motivo della fede, catartica, capace di liberare ed elevare al di sopra della volonta`, del dolore, del tempo. ma e` anche l`opera musicale del percorso interiore, del ritorno all`origine del cristianesimo, epurato dall`apparato teologico che lo ha avvolto nei secoli successivi. un`opera dal valore assoluto, un dramma etico con tratti di favola e magia, che coglie i propri motivi dalla mitologia celtica, orientale e germanica. il testamento spirituale del secolo delle grandi opere metafisiche, dopo il faust di goethe e la nona sinfonia di beethoven. prefazione guido salvetti.

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