
new valois (trasfigurazione di new orleans), anni trenta. un cronista allampanato in cerca di notizie familiarizza con i protagonisti di un infelice me`nage a trois: un pilota che sbarca il lunario con rischiose esibizioni acrobatiche; sua moglie, una donna-maschio che appena sfila la tuta da meccanico diffonde una incontenibile sensualita`; e l`amante, un paracadutista che condivide col pilota l`ambigua paternita` del figlio della coppia. lo scoop non tardera` ad arrivare, giacche` accettando di gareggiare su un vecchio trabiccolo "monoguscio" il pilota trovera` la morte nelle acque di un lago. "pilone" e` un romanzo composto di molti romanzi. e un fitto reportage sul mondo degli aerei, che unisce i piu` realistici dettagli materiali a una stilizzazione quasi metafisica del volo. e un omaggio al t.s. eliot degli "uomini vuoti", perche` ogni personaggio sembra un "cittadino del mondo delle ombre", spinto all`autodistruzione dalla propria addiction divorante - si tratti dell`alcol, dell`amore per il rischio, della compulsione sessuale. ed e` - ancora una volta - un`incessante interrogazione sul posto dell`uomo nella natura, una natura smagliante e inesplicabile, che si estende senza soluzione di continuita` tra il "lieve sibilante lamento delle conchiglie frantumate" e un ciclo di "fitte, fievoli stelle".

piogge di fuoco divorante, mari tempestosi, ghiacci e rocce di un mondo vuoto di uomini, luci radianti, deserti combusti: con somma potenza di immagini, con il ritmo che il verso libero imprime a un linguaggio avvolgente, e in un costante intreccio di saperi (arte, scienze naturali, letteratura), sebald ci offre nel poemetto "secondo natura" - opera prima - un trittico che gia` contiene in nuce i caratteri della sua futura narrativa. i passeggiatori e gli emigrati dei romanzi e dei racconti sono gia` tutti qui prefigurati: la tragica vita del pittore grunewald e di un suo misterioso doppio nella terrificante descrizione di opere come la pala d`altare di isenheim; il viaggio dell`esploratore e medico settecentesco g. w. steller alla scoperta, con vitus bering, dello stretto marino fra i ghiacci della siberia e dell`alaska; un`autobiografia, dalla nascita sotto le bombe, in un mattino di primavera, alle peripezie della famiglia e ai vagabondaggi europei, cosi` simili a quelli di jacques austerlitz. "secondo natura" e` il primo dei tanti viaggi che sebald ha intrapreso nei territori di una natura colta con sguardo snebbiato, nelle sue incessanti metamorfosi.

i "frammenti postumi" di friedrich nietzsche raccolti in questo quinto volume testimoniano, nella dinamica molteplicita` dei temi, un tumultuoso - e decisivo - periodo di transizione che si concludera`, simbolicamente, con il commiato definitivo da richard wagner. nietzsche filologo "inattuale", critico e riformatore nel segno della grecita` e di wagner, pone con risolutezza in discussione se stesso e le sue precedenti convinzioni, incamminandosi per una lunga e faticosa "via della liberazione" che, secondo un progetto destinato a non realizzarsi, avrebbe dovuto raggiungere al termine di un percorso di dodici "considerazioni inattuali". e a due di queste, "noi filologi e richard wagner a bayreuth", sono legate gran parte delle riflessioni che si trovano in queste pagine. da un lato, utilizzando i risultati delle nascenti scienze antropologiche ed etnologiche e cogliendo nell`antichita`, accanto ai germi di una nuova mentalita` libera e scientifica, la permanenza di un "pensiero impuro", nietzsche si dimostra piu` che mai contrario alla concezione di uno "sviluppo naturale" della storia e della cultura presente nei filosofi hegeliani e nei positivisti. dall`altro, individuando adesso una contrapposizione tra la categoria ampia di `educazione` e i pericoli presenti nell`arte, si allontana sempre di piu` dal culto del `genio` e dalla metafisica schopenhaueriana.

lo scenario si apre su una scena ormai sorprendentemente esotica: la germania di fine ottocento, con la sua opulenza terriera e finanziaria, le aspre tensioni sociali, il presagio di una catastrofe lontana ma gia` palpabile e, in particolare, su tre famiglie, unite da divergenti tradizioni aristocratiche e separate da irreali visioni del futuro. la prima e` costituita da solidi "rentiers" ebrei di berlino, nel cuore del nord prussiano e protestante; le altre due appartengono "a realta` discordi del sud cattolico: l`una sonnolenta, rurale, volta al passato; l`altra ossessionata da sogni ecumenici di dimensioni europee". a unirle provvederanno due matrimoni e uno scandalo.

a meta` degli anni trenta, uno scandalo travolse l`immenso impero commerciale dei due fratelli ferchaux, arrivati in africa alla fine dell`ottocento come passeggeri clandestini. simenon prende spunto da questa vicenda di cronaca per realizzare il suo romanzo. con quali mezzi era stata accumulata la fortuna dei ferchaux? quali complicita` avevano avuto i fratelli nelle autorita` coloniali? che fine aveva fatto il primogenito, il vecchio dieudonne`? e` qui che ha inizio il libro ed e` qui che simenon fa entrare in scena un personaggio decisivo: il giovane michel maudet.

"e qui comincia il mio quaderno nero che ancora oggi odora di terra: un tempo fu sotterrato in una cantina e si ricopri` di macchie di muffa verde scuro." con queste parole nina berberova introduce il suo diario segreto, intermittente, fedele ai ritmi oscillatori delle emozioni e del pensiero, una sorta di nucleo primigenio intorno al quale andarono via via formandosi le concrezioni madreperlacee della memoria, quelle stesse che avrebbero visto la luce nel 1969, in forma autobiografica, con "il corsivo e` mio".


il dibattito attuale sui rapporti fra stati uniti e medio oriente si svolge nella convinzione generale della totale assenza di tradizioni democratiche nel mondo islamico. una convinzione che azzera un secolo di storia, in cui molti pensatori e intellettuali arabi, turchi e israeliani hanno manifestato un forte orientamento liberale e durante il quale la regione conobbe anche vari esperimenti costituzionali. una vera e propria rimozione della storia che e` messa a confronto con l`azione di francia e gran bretagna tra le due guerre nei paesi soggetti alla lega delle nazioni. li libro colloca la resurrezione dell`impero americano in continuita` con l`esperienza disastrosa delle potenze coloniali europee che hanno occupato il medio oriente.

continua la pubblicazione delle storie di polibio, l`uomo politico e storico greco che, colmo di ammirazione per le istituzioni politiche e per le virtu` militari dei romani, intende spiegare come questi ultimi siano arrivati a dominare le terre attorno al mediterraneo. in questo volume, dopo la guerra tra egitto e siria per il possesso della celesiria, con un`ampia digressione sulle origini e sulle condizioni di due regni, nel quinto libro polibio espone la sua famosa descrizione dell`evoluzione della costituzione e delle istituzioni romane, degli organi del potere politico e della straordinaria organizzazione militare. tutto questo viene messo a confronto con altre illustri costituzioni: quelle di tebe, creta, atene, sparta, cartagine.

molti ricorderanno la celebre dedica de "il piccolo principe" a leon werth, "il miglior amico che abbia al mondo". dopo la misteriosa morte di saint-exupe`ry, leon werth raccolse i suoi ricordi e documenti legati al periodo tra il 1940 e il 1944: lettere, fotografie, disegni, appunti sparsi degli ultimi quattro anni di vita dello scrittore. la sua passione per il volo, i percorsi letterari, l`eredita` spirituale cui "tonio" stava dando nuove forme in "cittadella", ultima opera rimasta incompiuta. nacque cosi` questo volume, un viaggio a ritroso, un`immersione nel tessuto intimo della vita e dell`opera di saint-exupe`ry, con cui werth richiama all`esistenza lo scrittore francese attraverso i ricordi piu` vivi della loro amicizia, tra frammenti alla deriva che ricostruiscono la storia di un vincolo di straordinaria intensita` emotiva e intellettuale.

nel caso di sciascia, che rivendicava il diritto di essere "saggista nel racconto e narratore nel saggio", le etichette, si sa, funzionano male, mostrano tutti i loro limiti: saggistica e fiction, anzitutto. ma anche all`interno di una categoria in apparenza inscalfibile come quella qui utilizzata per il sottotitolo, i conti alla fine non tornano, e il cartellino, pur necessario, appare riduttivo. perche` la sorprendente vastita` delle letture di sciascia (sono qui radunati interventi sul furioso di ariosto e l`ulisse di joyce, su e.m. forster e lawrence durrell, su ivo andric e calvino, su montale e bufalino, per non citarne che alcuni), ma soprattutto la mobilita` del suo pensiero e l`incrollabile certezza che la letteratura puo` decifrare la realta` fanno si` che ogni saggio sia un luogo della liberta`, un porto franco dell`intelligenza, una scena sulla quale si materializzano figure, temi, tempi del tutto imprevedibili e che ci portano molto lontano da dove eravamo partiti.




l`arte delle chiese nestoriane e monofiste di siria, egitto, armenia e etiopia, sviluppatesi secondo opzioni dogmatiche, dottrinali e disciplinari diverse da quelle bizantine, presenta, entro una comune sensibilita` cristiana orientale, una straordinaria varieta`. per le chiese d`egitto e siria i tratti caratteristici furono la grande eredita` siro-mesopotamica ed ellenistica e la convivenza con l`islam. la chiesa armena fu invece contrassegnata dal dibattito, a volte aspro, con bisanzio e dalla difesa dell`identita` nazionale. per l`etiopia fu determinante l`incontro tra influenze cristiano-egiziane e in seguito bizantine con le tradizioni locali, ebraiche e africane.



