
"the raven", la piu` ambiziosa opera di lou reed, e` un album che sconfina in qualcosa di diverso dalla sequenza di tracce musicali per assurgere a piena rivisitazione (in chiave moderna e con lo stile che contraddistingue il musicista) di alcuni dei racconti e delle poesie di edgar allan poe. sulla scia di poetry, un musical rappresentato lo scorso anno dallo stesso lou reed e robert wilson, il maestro del gotico del diciannovesimo secolo viene riscritto e suonato da reed che non esita a manipolare e ad "arrangiare" le parole di poe, saltando, elidendo e aggiungendo pezzi propri, cosi` da lasciarsi indietro il possibile anacronismo a favore di una forte sensazione "di qui e adesso".

maria antonietta, gravata a 14 anni del fardello dell`etichetta, osteggiata e dileggiata a ogni passo, sembra addensare su di se` la vendetta della storia che esige una vittima sacrificale e sceglie la piu` ingiusta. tutto il secolo xviii si coalizza contro di lei sino a ridurla a vedova capeto, disegnata con astio da david sulla carretta che va al patibolo. alle ombre della storia risponde la veemente eloquenza di bloy, proiettandole su una scena ulteriore, metastorica, dove l`apparizione di maria antonietta si impone come "dimostrazione di una qualche legge misteriosa".

capolavoro assoluto del teatro rinascimentale italiano, la "mandragola" e` anche un amaro e disilluso ritratto di firenze e dell`italia del primo cinquecento, abitata da uomini mossi dagli istinti piu` primordiali e privi di ogni determinazione morale o ideale. ossessionato dal desiderio di paternita`, lo sciocco messer nicia si affida al sedicente medico callimaco che, innamorato della bella moglie di nicia, gli promette di guarirne la sterilita` con una pozione di mandragola dalla letale (quanto falsa) controindicazione: il primo che fara` l`amore con lucrezia morira` entro otto giorni. e il primo sara` naturalmente callimaco travestito, che nicia stesso, gongolante, condurra` al letto della moglie. una commedia insieme vitalistica e pessimistica, che il commento di rinaldo rinaldi illustra in tutta la sua poliedrica complessita`.

nella budapest del 1944 occupata dai tedeschi un commerciante italiano, fingendosi addetto all`ambasciata spagnola, pone sotto la sua protezione e salva dalla deportazione e dalla morte cinquemila ebrei: e` giorgio perlasca, lo "schindler italiano". la sua vicenda drammatica, avventurosa e per certi versi paradossale e` tutta raccontata in queste pagine, rimaste inedite per decenni e venute in luce dopo la sua morte. le doti diplomatiche, la passione civile, ma anche e soprattutto una grande spregiudicatezza e caparbieta` permettono a perlasca di tenere al riparo dalla ferocia dei fascisti ungheresi e dei nazisti intere famiglie ebree: lo troviamo intento a produrre documenti falsi, a trovare cibo, a organizzare e difendere "case rifugio" per strappare con l`inganno, infine, migliaia di vite ai treni della morte di adolf eichmann. negli ultimi anni della sua vita perlasca e` stato fatto segno di onori sia in israele sia in ungheria, dove vivissimo ne e` il ricordo: un "eroe per caso" il cui nome e` scritto a gerusalemme fra i giusti delle nazioni.

il romanzo mette in farsa il romanticismo e il suo gusto per il mistero e gli orrori, "tutto scheletri e tabarro", e tratteggia tipi bizzarri ed eccentrici, evidenti parodie di shelley, coleridge, byron e altri protagonisti del dibattito culturale del tempo. ricca di scherzi e di paradossi, di umorismo e di sarcasmo, la narrazione procede quasi senza trama, come una sorta di gioco condotto sul limitare tra malizia e saggezza. introduzione e prefazione di roberto barbolini.

"`dall`abbandono all`abbondanza` e` una luce accesa sulla via d`uscita dal labirinto dell`abbandono, una rotta evolutiva da seguire per raggiungere la terra della pienezza. sbucciare il superfluo dalla realta`, per riportare alla luce quello che veramente nutre corpo, mente e spinto, addestra il viaggiatore a cavalcare la linea del tempo dall`albero genealogico al futuro che verra`. con una raffinata osservazione psicologica, tra realismo, ironia, i contenuti si spingono ai confini con la mistica e note di poesia aleggiano ovunque tra le pagine. entrati nella magia di questo libro, niente del sentire dell`abbandono tornera` piu` come prima! il metodo delle time-line crearmoniche?, che qui affronta la problematica dell`abbandono, e` decisamente all`avanguardia e apre una breccia per una psicologia del futuro; passa al setaccio il vecchio e il nuovo, lasciando indietro cio` che ha gia` fatto il suo corso e portando avanti quegli elementi innovativi, che meritano di sbocciare e di essere una fresca opportunita` di connessione con la vita e con il divino".












i vitigni della tradizione sono sempre i protagonisti di eccellenti vini bianchi e rossi che esprimono un millenario legame con il territorio. da qui l`idea del gambero rosso di dedicare una nuova pubblicazione ai vini ottenuti da vitigni autoctoni. per ogni varieta` di uva una scheda corredata da una serie di notizie storiche, informazioni sulla morfologia delle uve e sulla loro diffusione e l`elenco delle migliori annate per apprezzarle al meglio. dopo la scheda di ogni uva, quelle dei migliori vini che da questa ottengono, con le informazioni sul produttore e il prezzo medio di vendita in enoteca.



Editrice La Scuola, 1981, IT. Guida pratica di educazione al cinema.