
"che cosa aspetti a infilarti il costume, vecchio commediante, illusionista appassito? il ballo in maschera sta per cominciare". il libertino quarantenne ha un gusto amaro in bocca, e la stanza e` piena di ombre: sono le ombre della sua giovinezza. ma ha un contratto, e deve rispettarlo. dov`e` la lettera che gli ha mandato francesca? "devo vederti" ha scritto. oh, non sara` ne` la prima ne` l`ultima che riceve da una donna sposata. questa, pero`, e` stata scritta dalla sola donna che un giorno ha creduto di amare (e lui, per paura di quell`amore, e` fuggito). per di piu` gliel`ha portata il marito in persona: sua eccellenza il conte di parma.

in questo libro l`autrice riporta il dibattito sull`eutanasia a una dimensione prettamente umana, estrapolandola dalle polemiche religiose, morali, legali o politiche. come nel libro "la morte amica", l`autrice racconta ancora una volta la sua esperienza a fianco di chi muore, offrendoci le testimonianze di chi si e` confrontato con l`eutanasia e insegna a non aver paura della morte, perche` la morte e` naturale e non va temuta o isolata negli ospedali. marie de hennezel introduce quindi la sua tesi: tutti abbiamo diritto a una morte dolce, nel senso che bisogna imparare a morire e a far morire in modo umano. con i farmaci per togliere il dolore, con la capacita` dei medici di spiegare, con la volonta` di lasciare che chi muore abbia a fianco i propri cari.



vivarelli ribadisce con forza che il mondo contemporaneo ha le sue origini nell`europa e nella sua civilta`; che l`europa ha tratto la sua forza sia dalla sua superiorita` materiale sia dal quadro dei suoi valori, nel parallelo procedere di progresso materiale e morale. la parabola della storia contemporanea, nella sua linea ascendente come in quella discendente (con il cosi` frequente riemergere della barbarie nel novecento), e` tracciata da vivarelli fondamentalmente sul versante spirituale, dove motore del progresso sono l`idea dell`uomo e della sua liberta`, nonche` l`aspirazione al miglioramento.



durante la guerra di corea un vecchio contadino e sua moglie fuggono dal loro villaggio verso sud. per evitare una colonna di carri armati americani si gettano in un fossato dove trovano un ragazzo privo di sensi. con questo incontro si apre il romanzo che segue la drammatica fuga, attraverso gli orrori della guerra, di questa coppia di anziani e del giovane che soccorrono e portano con se`. attraverso questa vicenda emergono i temi centrali delle altre opere di potok: l`incontro-scontro tra culture, l`intreccio della nostra esperienza di egoismo e solidarieta`, di solitudine e affetto.

un romanzo ambientato in una bologna cupa e notturna, un noir che procede con un rapido alternarsi di sequenze, una trappola spietata come la tela di un ragno, una storia intricata, dipanata con la padronanza di un maestro del genere: mentre la citta`, dal finestrino di un tram, prende la forma di un magico mosaico di punti di vista. protagonisti leila, una ragazza che sfrutta il suo fascino per abbordare e rapinare uomini dall`aspetto danaroso, e franz un autista d`autobus annoiato e depresso, con il vizio del gioco e un mare di debiti in agguato.








dopo l`importante punto di arrivo raggiunto col poemetto "ii mondo sia lodato", la nuova raccolta di franco marcoaldi prosegue nel percorso interiore dell`autore tra ricerca sapienziale e piccoli gesti salvifici, mentre il mondo esterno sembra sempre piu` dominato dalla brutalita`. il libro si apre con una scena di "perdita di tempo" : l`imbucarsi in un cinema semivuoto per vedere un vecchio film,





