
rimasta orfana a sedici anni, edme`e arriva alle irrigations, l`immensa proprieta` dello zio materno a neeroeteren, nella provincia belga del limburgo: "terre basse, con filari simmetrici di pioppi interrotti qua e la` dalla macchia nera di un bosco di abeti"; anche il cielo e` basso e grigio, e in fondo, lungo i canali, scivolano lentamente le chiatte. edme`e e` graziosa, minuta, pallida, quasi anemica e non parla una parola di fiammingo - ma ha una volonta` di ferro, ed e` abituata a farsi obbedire. non ci vorra` molto perche` entrambi i cugini si lascino ammaliare dal fascino acerbo, ambiguo, di quella creatura inquietante e dominatrice, cosi` diversa da loro. e il dissidio tra i fratelli rivali non potra` che sfociare in tragedia.


"questo non e` un libro di storia. e quel che mi rimanda la memoria quando colgo lo sguardo dubbioso di chi mi e` attorno: perche` sei stata comunista? perche` dici di esserlo? che intendi? senza un partito, senza cariche, accanto a un giornale che non e` piu` tuo? e` una illusione cui ti aggrappi, per ostinazione, per ossificazione? la vicenda del comunismo e dei comunisti del novecento e` finita cosi` malamente che e` impossibile non porsela. che e` stato essere un comunista in italia dal 1943? comunista come membro di un partito, non solo come un momento di coscienza interiore con il quale si puo` sempre cavarsela: "in questo o in quello non c`entro". comincio dall`interrogare me. senza consultare ne` libri ne` documenti ma non senza dubbi."







un "viveur senza famiglia, curioso di donne piu` che libertino", numerose, incisive figure femminili, altri personaggi dalle "vite sprecate, gettate al vento" in una serie di situazioni fra il grottesco e il patetico.


"europe central" e` un`opera apocalittica in cui il talento selvaggio di william vollmann descrive l`incubo delle due grandi dittature totalitarie del xx secolo, l`unione sovietica e la germania nazista, in guerra tra loro. lo fa attraverso alcune storie personali segnate dalle piu` terribili decisioni che individui posti in condizioni estreme siano mai stati chiamati a prendere. il risultato e` una rassegna sconvolgente e inedita delle azioni umane in tempo di guerra, spesso basata su figure storiche realmente esistite: poeti, militari, traditori, artisti e musicisti. dando prova di un incredibile virtuosismo, l`autore cambia continuamente voce, punto di vista, protagonista, muovendosi dai gulag alla guerra civile spagnola, dai processi farsa di stalin al bagno di sangue di stalingrado, ai lager nazisti. due calamita` come il nazismo e lo stalinismo sono state rese possibili dal culto delle idee e dei simboli. la magia narrativa di vollmann riesce a ridare vita a queste idee e a questi simboli, restituendo al contempo carne (e sangue) alle persone che hanno cercato di sottrarsi all`incubo e di opporsi all`implacabile rito di morte che ha devastato il cuore dell`europa. l`umanita` di ciascuno dei protagonisti di queste indimenticabili pagine e` la celebrazione piu` alta e dolorosa di un`epoca e di un mondo nei quali essere uomini e comportarsi umanamente rappresentavano la piu` eroica delle imprese.

dalla dinastia shang, risalente al 2000 a.c., ai fermenti innovativi del novecento, anne cheng ripercorre l`evoluzione intellettuale e spirituale della cina. lo stesso paese che oggi si pone come interlocutore essenziale dell`occidente proprio sul piano della meditazione filosofica. da oltre 4000 anni la cultura cinese offre di se` l`immagine di una straordinaria continuita`. la cina ha visto la nascita di concezioni filosofiche assolutamente originali, e` stata in grado di assimilare il buddhismo e poi, in epoca moderna, di aprire un dialogo con l`occidente. anne cheng ci offre una sintesi equilibrata utile sia a chi si avvicina all`argomento per la prima volta, sia ai cultori della materia.

"quando sono cresciuta abbastanza per domandarle se quelle storie erano doni o sciagure, ha scosso il capo. "sono un retaggio", mi ha risposto". tra l?india del passato e la new york di oggi, le vicissitudini di tre donne legate dal sangue, dall?arte, dal dolore. e, soprattutto, da un arazzo ricamato capace di intervenire magicamente sul tempo e custodire la memoria per generazioni. ayukta, una giovane artista che vive a brooklyn, decide di rivelare alla moglie nadya qualcosa che non ha mai confessato a nessuno. da secoli le donne della sua famiglia ereditano un drappo che conferisce loro uno straordinario potere, quello di tramandare i ricordi e modellare il mondo in base ai propri desideri. per le due inizia cosi un racconto fantastico che ripercorre interi decenni di amore, perdita, sofferenza e rinascita: dall?infanzia di amla, la nonna di ayukta, cresciuta felice a karachi e poi emigrata in gujarat durante la spartizione, alle vicende di arni, sua figlia, vissuta in un periodo di profonde disuguaglianze, distinzioni di classe e lotte studentesche. ma ripercorrendo quella processione di antenate, reali o mitiche, l?arazzo, come tutti gli oggetti incantati, si rivela allo stesso tempo un dono meraviglioso e una maledizione straziante.