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data da qualche secolo la divisione tra le "due culture", scienze fisico-matematiche da un lato, discipline umanistiche dall`altro, origine della disarmonia che caratterizza la nostra epoca. e` ora tempo di cambiare assumendo un nuovo punto di vista sulla natura, una nuova visione del tempo e dello spazio che superi l`attuale dissonanza tra la dinamica dei sistemi umani e la dinamica dei sistemi naturali.

casa di riposo villa delle betulle. agile e` un vecchiaccio con un odio viscerale per tutto, tranne che per i suoi compari: guttalax, cosi` chiamato perche` "piu` stitico di un bambolotto", sempre pronto ad assecondare chiunque; rubirosa, dal nome dell`ex playboy porfirio rubirosa, i capelli tinti di nero e una smaniosa attrazione per qualsiasi donna gli capiti a tiro, purche` over 60; e brio, il braccio armato del gruppo, che in tasca nasconde una fionda con la quale, nonostante il parkinson, e` un cecchino. i quattro devono vedersela ogni giorno con capitan findus, ex ammiraglio della marina in pensione, e i suoi due scagnozzi per il controllo della casa di riposo. quando le "miserabili monache" dell`ordine di santa lavinia d`oriente organizzano una gita a roma per la beatificazione di giovanni paolo ii, brio propone agli amici un piano segreto: scappare, occupare la sede di rete maria, annientare padre anselmo da procida con la sua insopportabile zeppola, e recitare in diretta il rosario delle diciotto, finalmente come dio comanda. agile coglie la palla al balzo: a roma vive flaminia, la donna che cinquanta anni fa gli ha spezzato il cuore, e lui deve ritrovarla. un`avventura scatenata e scorrettissima, che racconta l`ultimo, disperato, tragicomico guizzo di liberta` di quattro vecchi amici prima del tramonto.

sembra la declinazione di una personalita` spigolosa, invece e` quella di una voce, una voce : quella di billie holiday, la piu` grande interprete jazz di tutti i tempi. la dea dalle celebri stravaganze e irregolarita` ritmiche; la billie politica di strange fruite della harlem degli anni trenta, anima gemella di lester young e rivale di ella fitzgerald; la billie trasformista che strizza l`occhio al cinema e alla televisione ma viene paragonata a un poeta come john donne. un`icona inesauribile che ancora oggi, a sessantanni dalla scomparsa, chiede di essere decifrata. non solo per le mistificazioni che costellano la sua discussa autobiografia, "lady sings the blues". ma perche` la sua vita e la sua musica sono due giganti che si fronteggiano, difficili da armonizzare in un`immagine unitaria che non limi le asperita` e le bizzarrie della sua persona ma nemmeno lasci in ombra la sua dimensione artistica. john szwed prende in mano l`intricato filo dell`esistenza di billie holiday isolando le vicende biografiche - la miseria durante l`infanzia, poi la piaga del razzismo, l`abuso di droghe, la brutalita` degli uomini - dalla sua ascesa musicale, quando il jazz, il pop e il blues si mescolarono e la voce di billie holiday plasmo` la storia del jazz. tra brevi ritratti, scorci storici e raffronti inediti - come quello fra le "diseuses" del cabaret parigino e i cantanti gospel, soul e rap afroamericani -, szwed si dimostra il maestro delle contaminazioni, dell`emozione e del rigore, capace di dare a billie holiday un volto nuovo, sfaccettato come un ritratto cubista. con "billie holiday" il saggiatore torna sulle tracce di questa artista intramontabile. perche` se , le improvvisazioni di billie holiday risvegliano in noi la meraviglia dell`ascolto.

. l`incipit di questo libro ha la cadenza perentoria del dato acquisito, eppure registra un paradosso: marx non possedeva ne` (come herzen), ne` la di bakunin, ne` un qualsivoglia tratto che suscitasse l` (come kossuth o mazzini). muovendo da questo enigma, berlin ripercorre magistralmente gli eventi "esterni" della biografia di marx e gli aspetti salienti della sua formazione intellettuale (la mediazione tra l`empirismo scientifico dei francesi e lo storicismo metafisico dei tedeschi; il peso decisivo della ; la passione divorante per la letteratura). e ci fa via via scoprire come marx, , interessato piu` alle teorie che agli uomini, sia tuttavia riuscito a cogliere lucidamente gli effetti dell`economia e dell`ideologia sulla societa`, inquadrandoli in una serie di prognosi di impressionante esattezza, a partire da quella sull`influenza decisiva dei mutamenti tecnologici e del capitale finanziario. quello di berlin e` dunque un marx opportunamente depurato da ogni presunta ortodossia - aderente al suo celebre autoritratto: .

piu` dati sono sempre una buona cosa? gli algoritmi prendono davvero decisioni migliori degli umani? attingendo a decenni di ricerca sul processo decisionale in condizioni di incertezza, gerd gigerenzer sostiene l`importanza duratura del discernimento umano in un mondo automatizzato. dalle app di incontri e dalle auto a guida autonoma al riconoscimento facciale e al sistema giudiziario, la crescente presenza dell`intelligenza artificiale e` stata ampiamente sostenuta, ma ci sono anche limiti e rischi. gigerenzer mostra come la fiducia in algoritmi complessi, quando sono coinvolte le persone, possa portare a illusioni di certezza che diventano una ricetta perfetta per il disastro.

un`opera unica nel panorama della letteratura antica a cui corrisponde un`impalcatura teorica di straordinaria audacia. il de rerum natura si propone, insieme, come modello dell`universo infinito teorizzato da epicuro, e come `manuale per l`uso` di un mondo i cui fenomeni eterogenei sfidano da sempre la ragione dell`uomo e lo costringono a paure e credenze irrazionali e tormentose. confessando quest`ambizione senza confini lucrezio si impone una sfida narrativa che nessuno prima di lui aveva accettato: come si imposta la narrazione del ? come articolare in libri, in versi, in una trama, la massa infinita dello spazio, della materia, del vuoto? il poema stesso, la relazione che esso instaura con i suoi lettori-discepoli, divengono - e` inevitabile - il primo e decisivo banco di prova delle teorie che propugna. con l`introduzione di alessandro schiesaro e l`apparato di note di carlo santini.

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