
in questo libro l`autrice riporta il dibattito sull`eutanasia a una dimensione prettamente umana, estrapolandola dalle polemiche religiose, morali, legali o politiche. come nel libro "la morte amica", l`autrice racconta ancora una volta la sua esperienza a fianco di chi muore, offrendoci le testimonianze di chi si e` confrontato con l`eutanasia e insegna a non aver paura della morte, perche` la morte e` naturale e non va temuta o isolata negli ospedali. marie de hennezel introduce quindi la sua tesi: tutti abbiamo diritto a una morte dolce, nel senso che bisogna imparare a morire e a far morire in modo umano. con i farmaci per togliere il dolore, con la capacita` dei medici di spiegare, con la volonta` di lasciare che chi muore abbia a fianco i propri cari.


fu bertrand russell a definire john dewey il piu` importante filosofo americano del xx secolo per la sua capacita` di riprendere e sviluppare la grande tradizione empirista e pragmatista degli stati uniti. la scuola pedagogica deweyana nasce infatti dalle profonde radici filosofiche di un pensiero che pone al centro l`esperienza umana. se l`intelligenza ha lo scopo di guidare la persona attraverso la vita, l`educazione assume il ruolo centrale di palestra di dialogo e capacita` critica, dove i futuri cittadini possono sviluppare le proprie individualita` in vista dell`azione democratica, esercizio politico di comunicazione e ascolto. nel libro dewey affronta argomenti come il gioco e il lavoro, l`insegnamento accademico e l`istruzione professionale.





