"the japanese house: architettura e vita dal 1945 a oggi" e` la prima collaborazione e joint venture tra il maxxi, museo nazionale delle arti del xxi secolo di roma, e il barbican centre di londra, due istituzioni europee note per l`architettura iconica della loro sede e per la straordinaria attivita` espositiva svolta nel campo dell`architettura. ii maxxi di roma - progettato da zaha hadid e considerato un faro per tutto cio` che di luminoso e progressista c`e` nel mondo della cultura - offre all`architettura e agli architetti una piattaforma permanente. analogamente il barbican centre, nel cuore del barbican estate, progetto utopistico divenuto anch`esso un punto di riferimento per l`architettura, presenta da sempre mostre di architettura all`interno di un programma illuminato che celebra lo scambio tra arte e progettazione, arte e vita. malgrado le sottili sfumature che differenziano le nostre rispettive programmazioni, condividiamo la convinzione che l`architettura conti. il maxxi, nella sua giovane vita, ha esordito con mostre capitali su pier luigi nervi, le corbusier, gerrit rietveld, superstudio e con i suoi "progetti" interdisciplinari sul riciclo, l`energia, l`alimentazione. il barbican ha organizzato importanti esposizioni sul lavoro di daniel libeskind, alvar aalto visto da shigeru ban, le corbusier e oma. ma e` forse l`esposizione del 2010, the surreal house - la prima mostra che ha dato risalto all`importanza della casa nel surrealismo e al surrealismo nell`architettura - la vera anticipatrice di questa nuova esposizione che pone a sua volta lo spazio domestico al centro della scena. e come the surreal house, anche the japanese house intreccia architettura e cinema per illuminare la vita nell`interno domestico e il contesto storico-sociale dell`architettura residenziale in giappone.