
un dizionario di bioetica che non vuole essere solo uno strumento informativo ma un modo e un pretesto per interrogarci sul futuro, per riflettere sulle promesse - per qualcuno le minacce - del progresso biotecnologico. questo dizionario - che ha dato vita a uno spettacolo teatrale per la regia di luca ronconi - e` costituito da una quarantina di voci sulle quali si fonda l`attuale dibattito scientifico intorno alle origini, ai modi e al fine della vita; voci scritte da filosofi, scienziati, giornalisti, sia italiani che stranieri.

un viaggio-pellegrinaggio in un`america che non esiste piu`, o che forse non e` mai esistita, seguendo le tracce di un avo emigrato negli stati uniti nei primi anni del novecento. fra sogni, suggestioni letterarie e folkloriche, questo e` il filo narrativo del libro di cecchinel, poeta questa volta in lingua, a parte brevi escursioni nel dialetto trevigiano e l`emergere, frequente invece, di un inglese di emigrazione, che necessariamente si confronta con gli echi pascoliani di "italy".

aggiornato e ampliato con cento nuovi lemmi, questo dizionario e` uno strumento che permette di avvicinarsi all`universo "lingua", da quella letteraria a quella parlata e scritta. si tratta di un`opera che raggruppa tutta la terminologia tecnica relativa alle scienze del linguaggio. comprende lemmi di fonetica, fonologia, morfologia, sintassi, lessicografia, semantica, storia della lingua, dialettologia e stilistica. strumento utile per l`orientamento di studenti e insegnanti, costituisce anche per il pubblico degli studiosi una silloge che consente di ripensare da vari punti di vista il quadro articolato e complesso dell`universo della lingua.

"letto oggi, a duemila anni di distanza da quando fu scritto, questo testo biblico ci ricorda che molti dei nostri valori spirituali sono, oltre che universali, eterni. sino a quando restera` immutata la natura fondamentale degli esseri umani, anche questi valori serberanno il loro significato sia per i singoli esseri umani sia per la societa`." (dall`introduzione del dalai lama)


nel racconto `il cowboy della walker brothers` e` il rapporto tra padre e figlia a dominare i pensieri della bambina, fiera del privilegio di attraversare il territorio con un uomo disposto a portarla con se`, ma deciso a lasciarla sulla soglia del proprio mistero. "lo studio" incomincia con queste parole: "la soluzione alla mia vita mi venne in mente una sera mentre stiravo una camicia". e la soluzione woolfiana della "stanza tutta per se`", nel cui quieto silenzio si dovrebbe poter rimediare la liberta` necessaria alla scrittura. ma un intruso cortese si intromette in quella solitudine come un pensiero molesto, come il tarlo di un`inadeguatezza e il presagio della futura domanda: `chi ti credi di essere?` quasi in risposta, munro afferma che `la pace di utrecht` fu "la prima storia che dovevo assolutamente scrivere", lo spartiacque artistico dopo il quale `mi resi conto che alcune cose dovevano essere scritte da me`. ad esempio la fuga, o meglio le molteplici fughe, da un mondo, da una lingua materna, che il morbo di parkinson ha reso fonte di imbarazzo, dal dovere di esserci in conflitto con il desiderio di andare. (...) in `danza delle ombre felici` l`anziana maestra di pianoforte miss marsalles si ostina a invitare le madri dei suoi allievi a un noioso saggio di fine corso. il prestigio dell`insegnante si e` andato ridimensionando come le case in cui abita, e quel rinfresco estivo ha ormai assunto i contorni di un rito doveroso e snervante..." (susanna basso)





la vita di eilis lacey a long island, accanto al marito tony, ai due figli adolescenti e a una famiglia italo-americana troppo ingombrante, all?improvviso e andata in pezzi. ma tornare in irlanda dopo vent?anni significa per eilis ritrovare una madre che non l?ha mai perdonata, le amicizie di una giovinezza ormai tramontata, e poi lui, jim farrell, l?amore che avrebbe potuto essere e non e stato. sapra trattenerla questa volta il freddo mare d?irlanda? sapra trattenerla jim? nella casa di eilis lacey, a long island, suona il campanello. alla porta c?e uno sconosciuto, irlandese come lei, che viene a portarle una notizia sconvolgente. la vita di eilis negli ultimi vent?anni e scorsa piuttosto tranquillamente: i due figli ora adolescenti, larry e rosella, il marito idraulico tony, e nelle casette adiacenti due dei suoi cognati, enzo e mauro, con le rispettive famiglie, oltre alla torreggiante suocera francesca. una tipica famiglia italo-americana degli anni settanta, che lavora, mangia, dorme, decide, vive insieme, molto presente e disponibile ma almeno altrettanto voluminosa e invadente. per quella famiglia, per quell?uomo, tony fiorello, vent?anni prima a enniscorthy, in irlanda, eilis ha lasciato un mondo intero: una madre ora anziana che non ha mai accettato la separazione dalla figlia, i tre fratelli che le sono rimasti, jack, pat e martin, dopo la morte dell?amata sorella rose, l?amica d?infanzia nancy, e poi quell?uomo, jim, di cui si era innamorata troppo tardi. ora le parole dello sconosciuto alla porta la spingono a riconsiderare le sue scelte di allora. si avvicina l?ottantesimo compleanno di sua madre, e un?ottima occasione per tornare in irlanda e cambiare aria per un po?. i suoi figli la raggiungeranno a breve e conosceranno quel mondo che scorre loro nelle vene e di cui nulla sanno. a enniscorthy, eilis ritrova un modo di vivere, di pensare e di amare che non era sopito in lei. ritrova gli affetti di un tempo e, con una chiarezza acuita dalla distanza e

c?era aria di rivoluzione in italia, tra il secondo dopoguerra e gli anni settanta, e gli scrittori, come spesso e accaduto, l?avevano avvertita prima del tempo e prima degli altri. pasolini, calvino, caproni, fortini, roversi, flaiano, parise, arbasino, moravia, eco: alcuni dei nostri massimi autori del novecento hanno realizzato versi d?autore per musica contribuendo in maniera decisiva alla nascita del cantautorato e della canzone impegnata in italia. non solo. questa vicenda e anche la dimostrazione che per oltre un ventennio l?intellighenzia letteraria nostrana ha saputo rappresentare un punto di riferimento decisivo, intellettuale e politico, per la sperimentazione entro l?intero spettro del sistema delle arti, rivolgendosi a tutti gli strati sociali ed emanando una potente influenza sulle nuove generazioni, che in quegli anni erano quelle dei giovani de andre, guccini, dalla, tenco, endrigo, marini, de gregori, margot galante garrone, gaber, vanoni, jannacci, battiato, branduardi, pietrangeli, solo per citare alcuni dei nomi piu noti e brillanti qui presenti. una storia sottovalutata da entrambe le parti nei decenni come fosse "letteratura leggera" per musica leggera, a volerla racchiudere in una formula; una storia su cui ancora si e detto poco e spesso male. e forse arrivato il momento di metterla bene a fuoco e raccontarla.

"e tutto cosi silenzioso. non si sente niente, solo voci di donne, pianti di neonati, il cinguettio degli uccelli. a steinhoring la guerra e ancora lontana". baviera, 1944. c?e profumo di sapone di marsiglia e di latte dolce nel reparto maternita di heim hochland dove renee ha trovato rifugio. nonostante non parli tedesco, tra tovaglie floreali e zuppiere fumanti quel posto le sembra piu una casa per vacanze che una clinica. ci e arrivata esausta e impaurita dopo il duro viaggio dalla francia. appena ha scoperto di essere incinta di artur, l?ufficiale delle ss, e scappata via. ma nell?immacolato ospedale voluto da himmler per le mamme e i neonati del reich, quanto potra ancora reggere la calma apparente, ora che gli echi della guerra si fanno sempre piu vicini? ora che anche schwester helga, l?infermiera piu votata alla causa nazista, fatica ad accettare la tragica sorte inflitta ai bambini che non soddisfano i criteri richiesti? "i bambini di himmler" e un romanzo che conquista e commuove. uno squarcio di luce su una pagina oscura e sconosciuta della storia.

"l`io nella teoria di freud e nella tecnica della psicoanalisi" e` un seminario che lacan tenne un anno dopo aver iniziato, a roma, nel 1953, quello che chiamera` "il mio insegnamento". come in tutta la prima serie dei suoi seminari, e cioe` praticamente fino al 1964, lacan si dedica alla rilettura del testo freudiano. e il suo ritorno a freud. in realta` non si tratta solo di una ripresa dei punti cardine della psicoanalisi in uno studio accurato, ma di una critica altrettanto accurata che potremmo chiamare metodologica: perche` il testo freudiano sia leggibile e operativamente efficace nella cura psicoanalitica, occorre che i concetti freudiani prendano posto correttamente e, per farlo, e` necessario uno strumento. lo strumento che lacan utilizza e` la triade composta da immaginario, simbolico e reale. per esempio, in questo seminario, lacan indica chiaramente che non e` la stessa cosa, e nella pratica clinica non si hanno gli stessi effetti, quando l`io e` considerato sul suo versante immaginario e quando lo e` sul suo versante simbolico o ancora sul suo versante reale, sebbene quest`ultimo concetto sara` veramente esplicitato solo pia tardi. l`io di cui parla freud e` costituito a partire da identificazioni e da rapporti duali, ma e` anche l`io che parla, l`io che sogna. lacan distingue quindi l`io in quanto costruzione immaginaria, che ha valore di oggetto, dall`io in quanto soggetto che e` una funzione simbolica.

questo volume riflette la fase creativa, compresa tra "il mondo magico" (1948) e "morte e pianto rituale" (1958), nella quale ernesto de martino lavora a consolidare il proprio sistema di pensiero, fondato sulle nozioni-chiave di presenza umana nel mondo e di reintegrazione della crisi esistenziale. i saggi qui raccolti testimoniano dell?intenso fervore speculativo che si riverbera anche nelle opere scaturite dalle indagini etnografiche condotte nel medesimo lasso di tempo. in questa cornice risulta pregnante, in particolare, il vasto insieme di inediti, che consentono al lettore di penetrare nell?atelier dello studioso, che ando interrogandosi lungo l?arco della sua vita su alcune idee guida che sostanziano, pur da diverse angolature e per improvvise illuminazioni, tutta la sua opera. nel corpus affiorano i lineamenti di una teoria generale della religione d?impronta laica, pervasa da una forte tensione umanistica. e plausibile riconoscere in esso gli scritti preparatori di un saggio rimasto incompiuto, animato dall?intento di penetrare la funzione e il senso profondo di ogni fenomeno religioso. per de martino "tutte le religioni nascono dalla esperienza della presenza che non si mantiene davanti alla storia (che si angoscia della storia) e costituiscono un modo culturale di permettersi la storia attraverso la mediazione della destorificazione". la destorificazione religiosa tende a occultare alla coscienza i momenti piu rischiosi dell?esistenza, stendendovi sopra il velo protettivo intessuto di miti e di riti risolutori: e questo allo scopo di mantenere in vita la presenza, difendendola dall?urto devastante di situazioni gravide di crisi. allo storico delle religioni spetta il delicato compito di disvelare il dramma umano sotteso alla trasfigurazione simbolica.

l?oppio e uno dei farmaci piu antichi e potenti. la sua vasta diffusione come sostanza psicoattiva e invece molto piu recente, e risale in gran parte a quando l?impero britannico ha fatto del suo commercio dall?india verso la cina uno strumento di dominio. in modo avvincente e rigoroso, amitav ghosh ci mostra come l?oppio sia all?origine della ricchezza di alcune delle piu grandi aziende mondiali e di molte delle famiglie piu influenti d?america. spaziando tra la storia della botanica, le mitologie del capitalismo e le ripercussioni sociali e culturali del colonialismo, "fumo e ceneri" rivela il ruolo fondamentale che una piccola pianta ha svolto nella creazione del mondo come lo conosciamo, un mondo che ora si trova a un passo dal baratro. un giorno, bevendo una tazza di te nel suo studio di calcutta, come ha fatto migliaia di volte in passato, amitav ghosh prende coscienza di una rimozione collettiva, quella della grande presenza della cina nella vita e nella storia del suo paese. molteplici sono i motivi per cui fino a quel momento gli era sfuggita, e ognuno di loro va ad alimentare l?ampio e sfaccettato discorso che sviluppa in questo saggio: i rapporti tra i due giganti asiatici non sono sempre stati pacifici, ma soprattutto sono stati a lungo mediati da un terzo molto incomodo: l?impero britannico. cio che rende il quadro ancora piu inafferrabile e che l?oggetto principale dei traffici fra gran bretagna, india e cina sono i prodotti ricavati da due piante dall?aspetto innocuo, "camellia sinensis" e "papaver somniferum": il te e l?oppio. come "la grande cecita" e "la maledizione della noce moscata", questo libro e un diario di viaggio, ma anche un memoir e un?escursione nella storia economica e culturale del mondo. amitav ghosh qui si concentra sul ruolo dell?oppio, forte di vent?anni di ricerche sul tema. con il suo incredibile talento nel tessere insieme i fili narrativi, un po? alla volta ci porta a vedere come il commercio di questa sostanza al contempo sal