
nella primavera del 1855 ippolito nievo decide per la prima volta di scrivere un romanzo. nasce cosi` "ii conte pecoraio", una "storia del nostro secolo", che uscira` dopo una tormentata elaborazione nel 1857. "il conte pecorajo", insieme ai racconti del "novelliere campagnolo", e` un tentativo di esplorare narrativamente la realta` rurale del friuli contemporaneo. il progetto di una letteratura "campagnuola", diffuso nell`europa di quegli anni, trova in italia con nievo una risposta capace di confrontarsi coi piu` importanti modelli letterari (manzoni, sand, carcano), di misurarsi sulla complessita` del romanzo, e di riflettere le difficili questioni - sociali, economiche e culturali - di quell`italia regionale, povera e arretrata, ma ricca di valori e di civilta`, che era ormai avviata all`unita` nazionale. la veste linguistica, eccessiva rispetto alla media ottocentesca e alle stesse abitudini nieviane, e alcuni artifici narrativi hanno ingiustamente penalizzato questo romanzo, forse il meno noto di nievo. eppure attraverso la storia di santo - il "conte pecorajo" - e di sua figlia maria, il lettore di oggi riscopre un documento vivo del friuli preunitario, un romanzo "contadinesco" tutt`altro che banale, e la prova prima di un grande scrittore.







i tragici capricci della storia rendono, questo, un libro singolare. ancora una volta bruno vespa intreccia presente e passato, narrato pero` in presa diretta, come fosse attualita`. assistiamo cosi` alla lentissima costruzione di un idillio che avrebbe portato l`europa alla catastrofe e, subito dopo, osserviamo il mondo d`oggi, che segue con il fiato sospeso le due guerre in atto (ucraina e medio oriente) sperando che prevalga il buonsenso. le vite parallele di hitler e mussolini ci mostrano due uomini segnati da un`infanzia difficile e da una giovinezza tormentata, e il rapidissimo precipitare della grave crisi che porto` nel 1922 il duce al potere e - un decennio dopo - il fuhrer a munirsi delle formidabili milizie private che nel 1933 furono alla base della conquista "democratica" del reich. vespa racconta i due dittatori anche nella loro opposta intimita`. hitler, forse omosessuale, circondato da bellissime donne che spinse alla disperazione e al suicidio. mussolini, seduttore seriale, sedotto a sua volta dalla personalita` di margherita sarfatti, che non gli perdonera` l`alleanza con il fuhrer e verra` abbandonata per la giovanissima claretta petacci. tutto questo nella cornice di due nazioni che, sciaguratamente, ricorrono alla dittatura come cura salvifica. dittature diverse, in cui al gradualismo autocratico di mussolini si contrappone l`immediata ferocia totalitaria di hitler. e l`italia di oggi? invoca inutilmente, come il resto dell`occidente, ragionevolezza nell`ucraina che brucia e nel medio oriente, dove l`uccisione dei due leader del terrorismo arabo, hassan nasrallah (hezbollah) e yahya sinwar (hamas), da parte di israele non ha spento il conflitto. e guido crosetto espone i problemi dell`italia a riarmarsi dopo un lungo periodo di pace. nonostante nei primi due anni di governo il consenso di giorgia meloni sia cresciuto, nel paese e all`estero, e abbia portato raffaele fitto ai vertici europei (successo di cui si rivelano i retroscena), il premier
