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i bambini beneducati andavano visti e non sentiti. dovevano esserci, far bella figura, mostrarsi "carini", ma potevano solo sfiorare la vita degli adulti. guai a scantonare in questa stravagante famiglia, meta` italiana e meta` francese. un mondo aristocratico e privilegiato che divideva la societa` in due categorie: i qualcuno e i nessuno. i primi: splendidi qualsiasi cosa facessero. i secondi: spesso brutti e villanzoni. lo scopo per una ragazza "con quel cognome" era di fare un ottimo matrimonio in modo da raddoppiare magistralmente il patrimonio di famiglia decimato dalle tasse. entrambe le nonne ? in modo diverso ? sostenevano con furia energica che per una fanciulla la via "dell`arte" non avrebbe mai portato fortuna. la felicita` stava nella maternita` e nella vita coniugale. se necessario, vissute con signorile distacco. con leggerezza ed estro gaia de beaumont racconta con straordinaria ironia la storia di una bambina nella roma degli anni cinquanta e sessanta. ma l`ironia invocata non e` crudele. non schernisce ne` l`amore ne` la bellezza. attenua lo stupore e permette di deridere bizzarrie e frivolezze senza doverle mai odiare.
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tutti i cittadini abituati da secoli alla democrazia possono facilmente cedere alla tentazione di considerarsi per sempre al riparo dai totalitarismi che hanno insanguinato il novecento. per timothy snyder, autore di opere sull`europa tra hitler e stalin e sull`olocausto, questo "e` un riflesso sbagliato". oggi non siamo "piu` saggi degli europei che nel xx secolo videro la democrazia cedere a fascismo, nazismo o comunismo. uno dei nostri vantaggi e` di poter imparare dalla loro esperienza". per questo, snyder trae venti lezioni dalla storia del novecento, venti esortazioni per evitare di ripetere oggi, nell`era di trump, della brexit, dei nazionalismi e dei populismi, gli errori di un`epoca tragica. c`e` una parola che ritorna in questo libro, una parola che ha echi classici e illuministi e mantiene intatto il senso di minaccia che l`accompagna: tirannia. la storia insegna che la tirannia piu` insidiosa non e` quella che s`impone con la violenza, per mezzo di un repentino colpo di stato, ma quella che acquista potere attraverso una serie di cedimenti progressivi da parte dei cittadini. per questo, se c`e` una cosa che ci insegna la storia e` proprio l`importanza di resistere: "qualcuno dovra` farlo. conformarsi e` facile. fare o dire qualcosa di diverso puo` sembrare strano, ma senza quella sensazione di disagio non c`e` liberta`".