

bernard mandeville, medico, filosofo e giornalista, deve la sua fama a "la favola delle api, ovvero vizi privati e pubblici benefici". nella tradizione filosofica, il suo nome e` legato al tema delle passioni come debolezze da cui ricavare benefici e a quello dell`utilita` sociale dello sfruttamento dei vizi. la sua figura e` servita a rappresentare il libertino cinico per antonomasia e la scarsita` di informazioni biografiche ha favorito manipolazioni strumentali della sua opera. le ricerche degli ultimi anni hanno restituito dignita` al suo pensiero: per mandeville l`uomo e` un animale egoista dominato dalle passioni, ma e` ad esse che si deve lo sviluppo della societa`, dato che la ricerca dell`approvazione lo spinge verso comportamenti socialmente accettabili.








jane takagi-little e` una giovane americana di madre giapponese nata a quam, (minnesota). per vivere produce documentari televisivi per il mercato giapponese, come il suo "anno di carne", che e` dedicato a uno show di promozione delle carni americane dal titolo "my american wife". si tratta di raccontare una volta alla settimana la vita di una famiglia rappresentativa, sana e felice, mettendo sempre al centro del documentario la padrona di casa e la sua abilita` nel cucinare un piatto tipico a base di carne. jane prende molto sul serio il suo lavoro, ma a poco a poco finisce per stancarsi del prototipo della famiglia americana felice, cominciando a considerarlo una falsa rappresentazione della realta` sociale in cui vive.

texaco narra l`epopea del popolo delle antille dai tempi in cui decine di migliaia di negri erano schiavi di un pugno di bianchi alla attuale societa` multietnica dove le differenze vengono ipocritamente nascoste, ma il potere non ha cambiato detentori, al massimo ha cooptato i mulatti benestanti. texaco e` un quartiere di baracche abbarbicate sulle coste di fort de france (martinica), abitate da negri, poveri e liberi. il municipio invia un urbanista per abbattere tutto al suolo. ma gli abitanti lo prendono per il cristo salvatore. e marie sophie laborieux gli racconta la propria storia, quella del nonno e quella del padre. racconta cioe` l`intera terra antillana: disperazione e magia, favole, poesia e sogno.





nelle letture oggi prevalenti l`aspetto civile del pensiero di leopardi viene cancellato come un`illusione giovanile, destinata a scomparire con la lucidita` dell`eta` matura. al contrario, in tutta l`opera di leopardi, compresa quella degli ultimi anni, la coscienza della fragilita` e` una risorsa preziosa, perche` offre agli uomini una formidabile occasione di solidarieta`. e proprio su questo tema della fragilita` si concentra il saggio di franco cassano, docente di sociologia della conoscenza nell`universita` di bari.

il 10 settembre 1649, da un porto olandese, un viaggiatore straordinario si imbarca per stoccolma. chi invita in svezia rene` descartes e` la regina cristina. a stoccolma, che vive uno dei suoi autunni piu` gelidi e cupi, descartes incontra amici fidati (l`ambasciatore di francia chanut e sua moglie emilie), molta gente singolare (il pittore machado, inetto nella pittura ma poeta esperto) e moltissima malfida. rintanato in casa, isolato da tutti, in attesa della chiamata della regina, si rende conto che solo la vanita` lo ha indotto al durissimo viaggio. a sostenere descartes e` la corrispondenza che tiene con mezza europa, in particolare con la principessa elisabetta, oggetto di una straordinaria passione intellettuale: a lei da` consigli filosofici, medici e politici e confida la sua speranza di ritorno. nel contempo pero` commette imperdonabili errori, come dedicare alla regina il trattato "le passioni dell`anima" che ha scritto per elisabetta. ma in un`alba di ghiaccio, mentre aspetta di esser ricevuto dalla regina, descartes ha il malore che lo conduce a morte. nella narrazione delle sue ultime ore, fatta a piu` voci, in un`insostenibile concitazione si affacciano tutte le interpretazioni, anche le piu` perturbanti. "le passioni dell`anima" racconta tutto questo con un`impercettibile tessitura di testi autentici, interpolazioni e apocrifi, doppiando cosi` nella scrittura una storia in cui il vero e il falso, il detto e il non detto s`intrecciano senza posa.

"una grande epoca esige grandi uomini. vi sono degli eroi ignorati e oscuri... l`esame della cui indole darebbe ombra perfino alla gloria d`alessandro magno. oggigiorno si puo` incontrare per le vie di praga un uomo trasandato, che non sa quanta importanza abbia avuto la propria opera nella storia di un`epoca grande e nuova come questa. egli percorre tranquillamente la sua strada, senza che nessuno gli dia noia e senza dar noia a nessuno, e senza essere assediato da giornalisti che gli chiedano un`intervista. se gli domandaste come si chiama, vi risponderebbe con l`aria piu` semplice e piu` naturale del mondo: `io son quello sc`ve`ik...`" con queste parole jaroslav hasek (1883-1923) presentava l`umile e grottesco eroe del suo romanzo, il bonario allevatore e mercante di cani, strappato alle sue pacifiche occupazioni e mandato a combattere in difesa dell`impero austro-ungarico nella prima guerra mondiale. preso nel vortice di avvenimenti che vanno molto oltre le sue capacita` di comprensione, sc`ve`ik si destreggia con un misto d`ingenuita` e di furbizia, forte di quella sua obbedienza assoluta alla lettera degli ordini ricevuti che porta all`assurdo e dissolve nel ridicolo ogni autorita`. nel buon soldato sc`ve`ik i lettori di tutto il mondo hanno riconosciuto un eroe sovrannazionale, il campione di un irriducibile pacifismo e antimilitarismo e un simbolo dell`inalienabilita` dei diritti dell`individuo contro ogni tutela e usurpazione dittatoriale.





















il "ritratto dell`artista da giovane" e` la storia di una mente creativa: un`educazione intellettuale, insomma, piuttosto che sentimentale. attingendo ampiamente alla propria biografia, joyce racconta, in uno stile mirabile per inventiva e fantasia, la formazione della personalita` del giovane protagonista stephen dedalus, il suo alter ego, dall`infanzia nel collegio gesuita alla scoperta della vocazione per l`arte. sembra proprio che parli joyce per bocca di dedalus, quando dice: "tentero` di esprimere me stesso in qualche modo di vita o di arte, quanto piu` potro` liberamente e integralmente, adoperando per difendermi le sole armi che mi concedo di usare: il silenzio, l`esilio e l`astuzia". (introduzione di mario praz)

23 agosto 1268. in una sperduta localita` della marsica, tagliacozzo, i cavalieri si preparano alla battaglia. da un lato troviamo schierati i soldati tedeschi e i ghibellini italiani, raccolti attorno al duca di svevia, legittimo pretendente del regno di sicilia, il giovanissimo corradino. dall`altro le truppe francesi e i guelfi della penisola sotto le insegne del sedicente sovrano del mezzogiorno, lo spregiudicato e ambizioso carlo d`angio`. lo scontro che ne segue e` destinato a segnare il futuro dell`italia: di fatto da questo momento il sacro romano impero perdera` ogni ruolo nel nostro paese e per lunghi secoli il papato si trovera` a svolgere un ruolo egemonico. non solo, da ora il mezzogiorno si trovera` ad avere nuovi sovrani stranieri, francesi o spagnoli, che ne separeranno interessi e destini dal resto della penisola. l`introduzione, per la prima volta in europa, delle tattiche apprese dai saraceni nel corso delle crociate, contribuisce a rendere unica questa battaglia anche da un punto di vista militare. il mondo cavalleresco, con i suoi riti e i suoi vincoli, viene cancellato e sostituito da forme di guerra brutali e prive di remore.

"svegliarsi una mattina e non sapere piu` se ami ancora la donna che hai vicino, la donna con cui hai costruito una famiglia, una vita. non sai come sia potuto accadere. non e` stato un evento, una situazione, un tradimento ad allontanarvi. e successo senza esplosione, in silenzio, lentamente, con piccoli, impercettibili passi. un giorno, guardando l`uno verso l`altra, vi siete trovati ai lati opposti della stanza. ed e` stato difficile perfino crederci". quello di marco e anna sembrava un amore in grado di mantenere le promesse. adesso marco non riesce a ricordare qual e` stata la prima sera in cui non hanno acceso la musica, in cui non hanno aperto il vino. la prima in cui per stanchezza non l`ha accarezzata. quando la complicita` si e` trasformata in competizione. forse l`amore, come le fiamme, ha bisogno di ossigeno e sotto una campana si spegne. forse, semplicemente, e` tutto molto complicato. il libro di fabio volo e` il racconto di una crisi di coppia e del viaggio, fisico e interiore, per affrontarla. un romanzo sincero, diretto, che sa fotografare le pieghe e le piccole contraddizioni dei nostri rapporti.



cosi` ecco il grande libro del mare: comincia in un infinito passato, quattro miliardi di anni fa, raccontando una geologia antica e gli inizi della vita, i dinosauri e i pesci primitivi, i mari scomparsi e le grandi catastrofi. e poi giu` negli abissi, per riemergere tra barriere coralline, zone acquitrinose, scogli o spiagge di sabbia. quindi naturalmente la storia. quella delle prime colonizzazioni, dei mezzi e delle antiche imbarcazioni per affrontare il mare e della nascita dei porti. la storia dei grandi miti, quelli biblici e quelli omerici. e le civilta`: i fenici, i greci, i romani; e attorno a questo le rotte dei mercanti, le storie delle anfore, del corallo; i racconti dei pellegrini e dei vichinghi in america e dei cinesi nell`oceano indiano. una storia fatta anche delle cose piu` note: la bussola, le caravelle, cristoforo colombo, magellano, vespucci e i pirati dei caraibi. senza mai dimenticare che tutto questo ha a che fare anche con le balene e gli squali, con i tesori nascosti, con le leggende del kraken, del maelstrom, dell`olandese volante e di tutto quanto ha alimentato la nostra fantasia per secoli. sino al presente, ovviamente, alla crisi ambientale e allo scioglimento dei ghiacci. perche` fare una storia del mare vuol dire si` parlare dei nostri sogni piu` profondi, ma anche ricordarci che alla fine siamo solo una specie tra altre specie. siamo parte del mare ed e` questa forse la cosa che piu` conta in tutta questa avventura millenaria.

i boschi italiani hanno caratteristiche uniche al mondo, affascinanti da conoscere. a differenza del resto d`europa, gran parte della loro biodiversita` e` legata alla secolare influenza di attivita` come il pascolo, la produzione di legname, di legna da fuoco, di carbone o di alimenti. la lunga coevoluzione tra uomo e natura ha creato un binomio inscindibile. le abetine delle alpi, le faggete appenniniche, i querceti delle colline interne, le pinete litoranee e le macchie di arbusti delle coste e delle isole, sono elementi di un paesaggio bioculturale che gia` dal medioevo ha attirato studiosi e visitatori stranieri e che ancora oggi mostra persistenze storiche in grado di rappresentare l`identita` ambientale e paesaggistica dell`italia. questo atlante identifica 58 boschi, distribuiti dal sud al nord della penisola, e ne racconta le principali caratteristiche, offrendo una chiave di lettura originale che integra storia e natura.

"sono convocata. giovedi` alle dieci in punto." una giovane donna senza nome, in una citta` rumena, un appuntamento obbligato e temuto con i servizi segreti del regime di nicolae ceausescu. durante il tragitto in tram per presentarsi all`interrogatorio, immagini e figure della vita attraversano la mente della protagonista: l`infanzia in una cittadina di provincia e il desiderio semierotico da lei provato per il padre, il primo matrimonio con un uomo che "non era capace di picchiarmi e percio` si disprezzava", i racconti strazianti del nonno sulla deportazione. e poi la giovane amica lilli, uccisa da una sentinella alla frontiera con l`ungheria mentre tentava di fuggire dal paese; e paul, le sue giornate e le sue notti trascorse fin troppo spesso nell`alcol, ma anche i momenti di felicita` vissuti insieme a lui, come bagliori fuggevolmente accesi. tutto si affaccia alla memoria e si intreccia al presente, agli interrogatori e alle vessazioni, all`angoscia quotidiana e agli stratagemmi con cui il pensiero cerca tenacemente di non soccombere. con questo romanzo herta muller ci offre un`esplorazione toccante e magistrale su come la dittatura arrivi a impadronirsi di ogni fibra dell`umano.

dalle ripercussioni del dopo 11 settembre 2001 alla nuova coscienza politico-ambientalista, dall`invasione del web all`avvento della "musica liquida", dai "new revivalist" al fenomeno indie, dal ciclone trap alla musica al tempo del covid, il volume giunge sino ai giorni nostri per dimostrare che il rock non e` affatto morto. anzi, e` vivo piu` che mai! a quasi 70 anni dalla sua nascita, infatti, il rock continua ad affascinare milioni di persone a tutte le latitudini. non solo: i suoi grandi maestri sono stati finalmente riconosciuti anche dalla cultura ufficiale come eccellenze assolute. questo libro ne racconta la genesi, l`evoluzione, l`epoca d`oro, le decine di diramazioni, le ultime evoluzioni e l`inevitabile declino. arricchita da centinaia di box, innumerevoli dichiarazioni delle piu` leggendarie rockstar, decine di discografie consigliate e una cronologia storico-musicale, "la storia del rock" e` un`opera dallo spirito divulgativo ma al tempo stesso puntuale e ricca di contenuti, adatta sia al cultore piu` accanito che al lettore curioso.

tutti pensiamo di conoscere, almeno a grandi linee, la storia degli stati uniti dalla guerra d?indipendenza all?affermazione del ?sogno americano? e dell?american way of life. ma siamo pronti a guardare questa storia con occhi nuovi? a guidarci saranno 18 quadri che ci porteranno dentro una realta diversa rispetto al nostro immaginario e ci sveleranno cio che resta nascosto nella storia ufficiale.
pechino, shanghai e canton, i centri di chengdu e chongqing nell?ovest, wuhan e xi?an all?interno e ancora dalian, qingdao e xiamen sulla costa rappresentavano i "cinque laghi e quattro mari" cinesi, ossia le aree chiave che - secondo la nota formula di deng xiaoping - devono essere presenti nella sintesi politica della linea generale borghese in cina, pena aprire una crisi nella citta proibita. nell?accezione moderna i laghi e i mari descrivevano le province dell?entroterra e della costa, a loro volta raccolte nell?immagine della cina gialla e della cina blu. il pluralismo mandarino di marca pcc si proponeva di centralizzare le volonta della classe dominante e delle sue frazioni in perenne concorrenza come i regni rivali. con un partito-stato collaudato da cinquant?anni di scontri feroci, la cina irrompeva nel secondo secolo dell?imperialismo portandosi dietro tutta la sua pluralita di capitali. karl marx ha insegnato che la formazione dell?interesse generale di classe dei borghesi puo risultare solo da lotte incessanti che investono la sfera politica, da un processo di sintesi contraddittorio.