la vita di gramsci prigioniero del fascismo fu tormentata dall`angoscia e dai sospetti: l`angoscia per essere stato "messo da parte" politicamente e "dimenticato" anche dalla moglie; i sospetti che togliatti e il pcd`i ne sabotassero la liberazione. nella sua condizione gramsci vede riflessi i drammi della "grande storia" ed elabora una revisione profonda dei fondamenti del bolscevismo: la concezione della politica e dello stato, l`analisi della situazione mondiale, la teoria delle crisi e la dottrina della guerra. nei "quaderni del carcere" si sedimenta cosi` un nuovo pensiero col quale si riprometteva di dare battaglia, una volta libero, per mutare gli indirizzi del movimento comunista. al tempo stesso, attraverso l`epistolario ne comunica i capisaldi a togliatti, proseguendo il duro confronto che li aveva divisi alla vigilia del suo arresto. e un "capolavoro" di comunicazione in codice che contempla atti di ribellione contro la sconfessione della sua politica e aspre denunce per la sua mancata liberazione. sullo sfondo, la lotta eroica per non cedere ai ricatti di mussolini e difendere condizioni minime di sopravvivenza. collocati nella storia, si sciolgono gli enigmi che hanno scandito per lunghi anni gli studi gramsciani, originati dalla scissione fra la sua vita e il suo pensiero.
michele tessari e` un avvocato che avvocato non vuole essere, ex necroforo, affetto da un disturbo bipolare, intrappolato nella vita come una cavia isterica ma consenziente, persino complice. un "complice debole" del mondo in cui e` immerso. il disfacimento della sua terra si rispecchia in quello della sua esistenza, inquinata da un odio "che cammina come l`infezione, dalle caviglie alla bocca", dove si trasforma in grido. e quel grido investe la classe politica, le carceri, la giustizia, il sistema universitario, giu` giu` fino ai singoli individui, fino al narratore stesso, imbibito degli stessi mali contro cui si scaglia. e un grido modulato da una scrittura apocalittica, con una portentosa violenza evocativa. non c`e` consolazione in queste pagine, nessuna catarsi: solo letteratura. e, in letteratura, "coraggio" e` soprattutto raccontare la verita`. "questo e` il paese delle cose che stanno morendo. no. questo e` il paese dei corpi. un paese pieno di corpi. corpi che si svegliano morti, escono morti di casa, tornano morti; corpi che parcheggiano, scendono, sputano, corpi che si salutano, sbadigliano, bestemmiano sempre, fatturano. corpi camminanti".