


dal penitenziario della tarantola e` fuggito charles robertson, un medico serial killer che per salvare il sistema sanitario americano ha eliminato sessantaquattro anziane pazienti ipocondriache. la vita nella vicina cittadina di northill, alle porte di chicago, ne viene improvvisamente sconvolta. qui david wilson e` appena andato in pensione e torna a casa dalla moglie rosalie che, al solito, e` inchiodata davanti al televisore, proprio quando stanno annunciando l`evasione. tutto ruota attorno a un gigantesco caso mediatico, imperniato sul sequestro della coppia, con l`fbi che schiera i suoi potenti mezzi, i media preda della loro cinica caccia alle emozioni forti, una donna che si dimostra ben altro che una banale, servizievole, melensa casalinga di provincia, succube di una relazione convenzionale, e un criminale che diventa a sua volta una vittima.

mugnai e villani, ladri e mercanti, asinai e vedove, giovinetti e giullari si aggirano nel mondo fantastico eppure iperrealistico dei "fabliaux", anonime narrazioni in versi dei secoli xii-xiv provenienti dalla francia nordorientale. questi racconti, dove coesistono alto e basso, nobilta` e miseria, passioni e avvenimenti, sono i precursori della novella e dunque alle origini della narrazione moderna.

tutto comincia con una partita a tennis dove nicolas e thierry s`incontrano per la prima volta. poco dopo, fra quattro chiacchiere innocenti davanti a un bicchiere, le loro vite cambieranno per sempre. infatti, scambiandosi poche, basilari, informazioni sulle reciproche esistenze, entrambi si accorgono di non aver realizzato nulla di cio` cui aspiravano. allora thierry lancia una sfida: entro tre anni diventera` "qualcun altro". inizia cosi` una metamorfosi, piu` o meno voluta, che spinge uno a intraprendere la vagheggiata carriera di detective e l`altro verso un inarrestabile abbandono alcolico dai risvolti inattesi.



"the vampyre" di john william polidori, apparso nel 1819 su new monthly magazine, primizia della letteratura macabra inglese, si presenta come l`archetipo di ogni futuro vampiro, come un perfetto repertorio degli elementi tipici del racconto dell`orrore. tuttavia l`originalita` maggiore di questa creatura letteraria sta nella movimentata storia della sua pubblicazione, fatta di smentite e di attribuzioni contestate. in questo volume il lettore potra` trovare, oltre a "the vampyre" e alle illustrazioni che lo commentano, il "frammento" di byron da cui polidori elaboro` il suo racconto, e diversi altri scritti fra cui lettere e pagine di diario che fanno luce sui momenti salienti della vicenda editoriale.


quale che sia il loro scenario, tutti i personaggi della "controvita" si confrontano con l`incessante tentazione di un`esistenza alternativa che possa ribaltare il loro destino. a illuminare queste vite in transizione e a guidarci fra i suggestivi panorami del libro, familiari o alieni che siano, c`e` la mente dello scrittore nathan zuckerman. sua e` l`intelligenza scettica e avvolgente che calcola il prezzo da pagare nella lotta per cambiare le sorti personali e dare un nuovo volto alla storia, che si attui in uno studio dentistico di un quartiere residenziale del new jersey o in un villaggio inglese improntato alla tradizione nel gloucestershire o in una chiesa del west end londinese o ancora in un minuscolo insediamento israeliano nel deserto della west bank occupata. "il problema non consiste nell`"o/o", nella scelta consapevole tra possibilita` ugualmente difficili e incresciose: non e` un "o/o", ma un "e/e/e/e/e" e ancora "e". la vita e` composta di "e": l`accidentale e l`immutabile, l`elusivo e l`afferrabile, il bizzarro e il prevedibile, l`attuale e il potenziale, tutte realta` che si moltiplicano, si aggrovigliano, si sovrappongono, entrano in collisione, si combinano tra loro, piu` il moltiplicarsi delle illusioni! questo moltiplicato per questo, moltiplicato per questo, moltiplicato per questo. possibile che un essere umano dotato di intelligenza non sia molto di piu` che un produttore di incomprensioni su larga scala?"











