


il volume mette a fuoco innanzi tutto un profilo di dini. ma non c`e` solo la figura del capo del governo, il diario presenta anche una galleria di ritratti, di esponenti della politica e delle istituzioni, tutti "visti da vicino". il libro costituisce una chiave di comprensione della fase politica che attraversa il nostro paese, anche in relazione agli sviluppi politici che discendono dal governo dini.

si comincia con un viaggio per mare. c`e` una nave militare che risale la costa dall`albania a trieste, sulla nave uno scrittore che lungo quell`adriatico smagliante ripercorre la storia imperfetta e dilaniata di tutte le vite di frontiera. nascosta in cabina trova una capricciosa compagna di viaggio, eccitante come una fantasia. lui si e` imbarcato quasi per caso, recalcitrante "ambasciatore di cultura" nei paesi della costa orientale. lei scappa e ricompare, lo attira e lo intrappola. vuole una storia, vuole la sua. il tema dell`identita`, triestino quant`altri mai, e` il vero nucleo di questo libro. declinato in una storia avvincente - anzi due - si manifesta in tutta la sua complessita`. da dove veniamo, che lingua parliamo, cosa mostriamo di noi, come ci raccontiamo a noi stessi e agli altri. se alla fine quello che ci cattura e` un vertiginoso gioco di specchi, e` perche` lo scrittore e` un prestigiatore. nasconde le mani mentre seguiamo il volo della colomba. oppure mostra le mani per dire: guarda, questa e` la mia magia. non c`e` scrittore in italia oggi che piu` di mauro covacich abbia scelto questa seconda strada. seguire le tracce del suo percorso letterario significa davvero fare un viaggio dentro la finzione, per osservare la scrittura nel suo farsi e in filigrana la vita che scorre fuori e dentro i margini del foglio.

"disastri" e` un piccolo, allegro, paradossale libro che il lettore oggi leggera` con il sorriso sulle labbra ma che, nel 1941, e` costato all`autore l`arresto, l`internamento e la morte in una clinica psichiatrica. secondo stalin, infatti, lo scrittore nato a san pietroburgo nel 1905 era una voce contraria alla dittatura del proletariato. il volume e` un`antologia degli scritti di un autore considerato oggi uno dei maggiori interpreti della letteratura dell`assurdo, maestro di beckett e ionesco.



place d`arezzo a bruxelles ospita misteriosamente da decenni pappagalli di ogni specie. si dice che molto tempo fa un console brasiliano abbia liberato i suoi volatili che hanno cosi` occupato il parco nella piazza, riproducendosi e popolando il posto con i loro colori sgargianti e le loro voci evocative. attorno a questa piazza vivono vari personaggi che ricevono un giorno la stessa lettera autografa: "questo biglietto solo per dirti che ti amo. firmato: tu sai chi". un messaggio d`amore, apparentemente innocuo, le cui conseguenze a catena pero` sconvolgeranno la vita degli abitanti della piazza, mischiandoli in un groviglio di eventi tragici o comici sempre piu` sorprendenti. perche` queste persone, ognuna con la sua storia, la sua vita sessuale, i suoi segreti, sono o diverranno molto piu` legate tra loro che non per il semplice fatto di vivere nello stesso luogo.



