"credevo che, oltre alla stima, alla simpatia e all`amicizia, mi legasse a luca maroni soprattutto l`amore per il vino, per i suoi colori e profumi, per l`infinita varieta` delle sensazioni e la socievole piacevolezza che genera il degustarlo, soprattutto quando lo si avvicini con rigorosa sensibilita` analitica e meditata riverenza, soppesandolo, goccia a goccia, con la bilancia, insuperabile per precisione, della lingua e degli organi olfattivi e gustativi. ricordo il giorno nel quale mi resi conto che ci univa un`altra passione: quella per leonardo. una passione febbrile che aveva indotto luca a compiere peregrinazioni instancabili per ammirarne da vicino i capolavori di pittura e gli inimitabili disegni, cosi` come per visitare le mostre piu` rigorose e suggestive dedicate alla sua poliedrica personalita`. mi colpi`, soprattutto, la determinazione con la quale luca veniva impegnandosi nello sforzo di assimilare i contenuti delle migliaia di pagine manoscritte vergate da leonardo, costellate di schizzi e disegni quasi mai di comprensione intuitiva: specchio fedele - piu` di ogni altro documento - dei moti del suo pensiero, della febbrile e mai banale attivita` di una personalita` instancabile, della formulazione di programmi di ricerca di inaudita lucidita` e ambizione. luca lascia trasparire nel suo libro la scintilla dalla quale e` stato innescato il grande incendio di questa sua passione: la scoperta che leonardo possedeva una vigna a milano."