

nel 1950 la cina occupa la prima citta` tibetana e inizia la costruzione di strade che renderanno veloce l`avanzata delle truppe fino a lhasa. i tibetani, divisi da lotte interne, si lasciano ingannare dall`apparente cortesia dei cinesi e non reagiscono immediatamente al pericolo. sono i soliti khampa, dicono, banditi che non sanno negoziare, a creare i disordini politici. poi il protettorato cinese lascia cadere la maschera e i tibetani si danno alla fuga, cercando riparo in india e in nepal. ecco in breve gli eventi politici su cui si intesse la trama dell`autobiografia di chagdud tulku, uno dei massimi esponenti dello dzogchen, nato nel kham (tibet orientale) nel 1930 e costretto all`esilio nel 1959. una storia straordinaria, che presenta molte chiavi di lettura: e` un avvincente libro d`avventura, ricco di episodi divertenti e di colpi di scena; e` una testimonianza diretta dell`agonia di una civilta` rimasta fino ad allora congelata in una teocrazia fuori dal tempo, un mondo sciamanico in cui ogni scelta umana era subordinata a predizioni, esperienze visionarie e incantesimi. ancora, e` un viaggio interiore, spirituale; un insegnamento su come raggiungere la prospettiva della verita` assoluta nel bel mezzo dell`incertezza della vita.



orfana del padre, eiko vive con la madre e la nonna, proprietarie di un ristorante. finito il liceo, la giovane decide di trasferirsi a tokyo e trova un`occupazione in un ristorante indonesiano, l`arcobaleno. alla morte delle due donne, si ritrova completamente sola. per vincere il dolore della perdita, eiko si concentra completamente sul suo lavoro. il signor takada, proprietario dell`arcobaleno, si dimostra molto solidale e comprensivo con lei e le propone di aiutare la moglie incinta nella conduzione domestica. questo nuovo impegno, a contatto con un ambiente in apparenza tranquillo, consente a eiko di riprendersi. ma presto si accorge di quanto siano orribili i rapporti tra il marito e la moglie, fatti di bugie e tradimenti.


Giovane band di Los Angeles che sta avendo ottime recensioni e altrettanto positive reazioni da parte del pubblico. Fa parte del new breed del suono americano, tra rock e radici, un movimento che, partito da Mumford & Sons, Edward Sharpe & The Magnetic Zeros ed Old Crow Medicine Show, si sta allargando a macchia d'olio. Futuri protagonisti di una rinnovata scena rock.


nel periodo della sua formazione klee esito` a lungo, come e` noto, tra musica, pittura e poesia; e il fatto di avere infine scelto la pittura, dando cosi` inizio a quella che e` forse la piu` alta e feconda esperienza artistica del novecento, non gli impedi` mai di continuare a coltivare, in modo "disinteressato" e quasi segreto, la ricerca poetica. i sui versi non sono dunque il frutto di un`attivita` marginale; non si tratta di glosse esistenziali alla sua pittura, ma di oggetti espressivi autonomi e, per cosi` dire, omologhi rispetto a quelli creati dalla sua fantasia figurativa. come nella pittura, anche nella poesia klee tende a impadronirsi dei meccanismi originari della genesi cosmica. indipendentemente dal fatto che il processo sia affidato al linguaggio iconico o a quello verbale, klee tende all`individuazione e alla messa in scena di codici archetipici. ed e` proprio a questa ricerca grandiosa e, per definizione, infinita che klee doveva pensare quando scriveva di se stesso: "nel mondo terreno non mi si puo` afferrare perche` io abito altrettanto bene tra i morti come tra i non nati. piu` vicino del consueto al cuore della creazione e ancora troppo poco vicino".

Il nuovo album, 2018
