
2 CD. Il meglio del festival del settembre 2005. Il festival di Austin è secondo solo al Bonnaroo. Nei 28 brani appaiono artisti del calibro di Black Crowes, Blues Traveller, Widespread Panic, Allman Brothers Band, Gov't Mule, Rachael Yamagata, John Prine, Asleep at the Wheel, Robert Earl Keen, Steve Earle, Black Keys, Tortoise, Decemberists, Frames, Jason Mraz etc

Esordio per una band sponsorizzata, ma anche scoperta da Adam Duritz. Una band interessante, capitanata dal chitarrista prodigio Max Steger.
I Blacktop Mourning mischiano blues e rock, ballate coinvolgenti e sonorità quasi hard. Un collage di suoni originale che evidenzia comunque la bravura e la personalità del gruppo.

Big Daddy Love è una band di cinque elementi che mette in opera un cocktail unico di rock, roots e grass e che ha sviluppato in uno stile elettrico molto personale, che ha chiamato Appalachian Rock. Il leader, energico e vigoroso, è Scott Moss ed il concerto, registrato alla fine del 2012, è spiritato e coinvolgente. Il pubblico, Winston Salem, NC, è quanto di meglio per una band di questo genere.

Sonny and The Sunsets sono un quartetto rock e pop from San Francisco. Il power pop sound dei Rockpile ma anche dei primi Modern Lovers di Jonathan Richman. Ma Sonny and the Sunsets vanno anche più avanti, mischiano Bob Dylan con una visione molto cinematografica dei testi, dando luogo ad un suono piacevole e diretto, contaminato dalla varie influenze e, al tempo stesso, personale nella struttura. Ballate limpide, canzoni dirette, chitarre in gran spolvero.

Quarto albuum da solista dell'acclamato singer songwriter dell'Oklahoma. Moreland scrive ballate in sintonia con la grande tradizione del suono americana, tra melodia e tradizione. Le sue canzoni, solide e ben costruite, sono racconti, storie di confine, ballate sulla frontiera, racconti sulle terre che si allargano a perdita d'occhio. Mixato da Tchad Blake (The Black Keys, Tom Waits, Sheryl Crow). Big bad Luv conferma la forza e la grande onestà di un autore profondamente legato alla sua terra.

L'ultima registrazione fatta da Robert Fisher e dalla sua band, prima della sua morte, avvenuta il 12 Febbraio 2017. Il disco è stato completato prima della sua morte, ma i nastri sono stati ritrovati solo di recente e sono stati riportati in vita grazie alla cura ed all'attenzione del suo compagno ed amico di unga data David Michael Curry.