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non sanno di essere intercettati e parlano a ruota libera. di affari, di voti, di chi si e` comportato "da stracristiano" e di chi invece non "ha abbassato la testa". parlano, gli uomini della `ndrangheta, ma non dicono tutto. fanno lunghe pause, e dietro quelle frasi lasciate a meta` si nasconde la ferocia della strategia criminale e il rispetto di un preciso codice di comportamento. e anche oggi che la vecchia `ndrangheta dei capibastone e` diventata una multinazionale del crimine con ramificazioni in tutto il mondo, insospettabili contiguita` con la politica e l`imprenditoria, un giro di affari miliardario, per gli affiliati la `ndrangheta e` "la piu` bella cosa perche` ha le piu` belle regole": ha rituali, precetti, norme, principi. "noi dobbiamo mantenerli certi valori, dobbiamo essere, come eravamo una volta, quello che ci hanno insegnato i nostri antenati" dice un boss calabrese. anche i comandamenti restano quelli inequivocabili che si trovano nei codici della picciotteria: "non si sgarra e non si scampana", "chi tradisce brucera` come un santino", "la famiglia e` sacra e inviolabile". persino la penetrazione nelle ricche regioni del nord non ha mutato gli equilibri di un`organizzazione al tempo stesso globale e locale: i clan diversificano gli investimenti, riciclano montagne di denaro e aprono ristoranti in pieno centro a milano, eppure, come dice un altro boss alludendo alla calabria, "la forza e` la`, la mamma e` la`", le radici della `ndrangheta sono ben salde fra i boschi e i paesi aggrappati ai dirupi dell`aspromonte.
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che bello, hai preso un albero di natale! ora ti devi solo rilassare, ci penso io a addobbare. eta` di lettura: da 3 anni.