
il patrimonio librario di luigi veronelli (1926-2004) e` vasto, poliedrico, di lungo corso (copre un periodo di 50 anni) e di pieno successo. cibo e vino costituiscono, per gola e intelletto, gli argomenti del suo privilegio, degli studi piu` appassionati e approfonditi, delle aspre lotte per la difesa della terra, dei contadini e dei giacimenti gastronomici italiani, e per l`affermazione della qualita`. in questo patrimonio sono compresi anche vari testi di ricette, pubblicati sia come singolo autore sia con altri (luigi carnacina e gianni brera, su tutti) e divenuti fondamentali per la codificazione della cucina italiana. il libro prende spunto sia dagli innumerevoli incontri e confronti di veronelli con i cuochi sia dalle prove e controprove in famiglia; e ha due sostanziali funzioni: suggerisce la composizione dei menu (per ciascuno un commento esplicativo; d`ogni specifico piatto e` anche data la ricetta) secondo occasione (importante, familiare, festiva, amicale, tematica; al lettore attribuirne anche di sue); esalta le cucine regionali e le loro affascinanti differenze, in un gioco d`incastri, serio e insieme divertente, centrato sulla stagionalita` e salubrita` degli ingredienti, sulla semplicita` delle preparazioni, sulla gioia e intelligenza dello stare a tavola.




Dopo l'interlocutorio ma interessante The Man That Time Forgot, John Paul Keith torna in scena con un disco di spessore che, già dal titolo, incuriosisce. Keith, musicista rodato con almeno tre/quattro dischi alle spalle, mette sul piatto le sue molteplici influenze ( Tex-Mex, garage rock, countripolitan, mid-60 s soul/pop, blistering rockabilly, Mose Allison, jazz-blues ) per fare musica in modo personale ma anche decisamente intrigante.


