L'arte di John Zorn è stata influenzata dall'opera di Gysin e Burroughs sin dalla fine degli anni '60, quando scoprì i loro scritti e le loro rivoluzionarie tecniche di ricerca e sperimentazione mentale. "Dreamachines" celebra questa vicinanza con nove composizioni che combinano l'eccentrica atonalità della musica classica di Zorn, la tagliente tecnica dei Naked City e l'appassionato lirismo del songbook Masada