
nel 1862 corse voce a roma che qualcuno avesse fatto pervenire a papa pio ix e ad alcuni personaggi del potere e della diplomazia internazionale una serie di fotografie oscene. ritraevano maria sofia di wittelsbach, ex regina di napoli e sorella dell`imperatrice sissi, da un anno esule col marito francesco ii nella capitale pontificia; la diceria veniva dalle carceri di via giulia in cui era rinchiusa tale costanza vaccari, maritata a un ex tenente dell`esercito papalino, anch`egli in prigione. ma l`ex sovrana non era l`unico bersaglio di queste dicerie: le voci erano una piccola parte di una grande impostura, una delle piu` gravi mai consumate nelle stanze di polizia e nei tribunali dell`ottocento.


sospeso tra la tragedia e la commedia, tra il popolo e la nobilta`, questo nucleo originario del mito di don giovanni presenta gia` tutti i caratteri e le tematiche propri della letteratura da esso scaturita: tanto la sfida del coraggio e dell`esuberanza vitale agli ombrosi misteri della morte e della religione, quanto la rovinosa e definitiva sconfitta dell`orgoglio.

