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"il mondo come volonta` e rappresentazione resta ancora oggi la testimonianza appassionante e illuminante di una crisi intellettuale e morale che e` ben lontana dall`essere risolta; e chi lo legge con occhio storico puo` ben riconoscervi uno dei documenti essenziali per comprendere l`origine e il significato di talune idee che sono ancora operanti nella filosofia contemporanea, pronte, comunque, a riemergere ogni volta che la storia sembra deludere o sconfiggere". (dall`introduzione di cesare vasoli)

cio` che origliamo da dietro la porta puo`, a volte, cambiare per sempre la nostra vita. il protagonista di "dietro la porta" vive a ferrara e frequenta la prima liceo fra il 1929 e il 1930. una singolare polarita` oppone due suoi compagni di scuola: l`impeccabile, studiosissimo carlo cattolica, "perfetto in tutto", ammirato e invidiato, e l`insinuante luciano pulga, povero e strisciante. essere amici di cattolica sarebbe volare troppo vicino al sole, mentre la sgradevole frequentazione con pulga si trasforma gradatamente, per il narratore, in un`intima amicizia, quasi un contagio. carlo pero` gli tende un`insperata mano da amico, proponendogli di far cadere il suo falso amico in una trappola: nascosto dietro una porta potra` ascoltare, non visto, tutte le cattiverie che pulga dira` su di lui...

"l`umanita` intera oggi sta facendo un `esperimento` sui propri limiti di specie. a me pare che sia proprio questa esperienza dei limiti dell`uomo a ridare ai saperi umanistici, dopo decenni di autodichiarata perdita di ruolo, una posizione cruciale nel mondo contemporaneo, altrettanto decisiva di quella che compete alle scienze. piu` che un ruolo e` una sfida, la massima: la possibilita` di riaprire il gioco. la possibilita` di creare strutture di pensiero e di giudizio che funzionino come dei `correttivi` rispetto a quelle che ci stanno portando verso una catastrofe annunciata. la possibilita` di elaborare proiezioni potenti dell`umano dotate di una forza agente e capaci di rimettere in movimento energie da tempo addormentate o paralizzate": con lo stile brillante e provocatorio che caratterizza carla benedetti, questo volume prende in esame alcuni dei fenomeni che secondo l`autrice hanno portato la cultura tutta, quella italiana in particolare, ad avere uno sguardo distruttivo e apocalittico sul mondo. benedetti imputa questo declino all`imperare del linguaggio televisivo, alla scelta di prediligere la quantita` alla qualita` della scrittura, al tono ironico usato anche a sproposito, all`uso dell`anonimato in rete, che cancella ogni responsabilita`. per andare controcorrente e` necessario tornare a pensare la cultura come invenzione e creazione del singolo, come uso di una parola `non convenzionata` che sfugga alle gabbie predisposte dall`odierno ordine del discorso.

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