






in questo volume, apparso alcuni anni dopo il successo dei "miti greci". robert graves si propose di esplorare, con gli stessi intendimenti e avvalendosi della collaborazione di raphael patai, il patrimonio mitologico rintracciabile nel libro della genesi, ricollegandolo alle tradizioni greche, mesopotamiche, persiane ed egiziane. la profonda somiglianza tra la narrazione biblica e le leggende dell`area mediterranea mette in rilievo la singolarita` di determinate componenti del mito biblico, quali la presenza di un dio unico e la promessa di un paradiso per gli uomini giusti. gli autori sottolineano la funzione politico-sociale di questa singolarita`, individuando le circostanze storiche sottese al mito. l`analisi, condotta con rigore esemplare e suffragata da un vastissimo apparato di riferimenti e rimandi, nulla toglie alla vivacita` della narrazione, la quale illustra in modo esauriente e appassionato quel mito ebraico, patriarcale e monoteistico che e` alla base di buona parte dei principi etici della civilta` occidentale.

hector cross non e` un eroe: e` soltanto un uomo. ma quando un uomo come hector cross perde tutto quello che ha, il suo dolore e la sua furia possono essere devastanti. una mano assassina ha spezzato la vita di hazel bannock, la donna che amava e che stava per dargli una figlia. ora hector e` rimasto solo... e come unica compagna ha un`indomabile sete di vendetta e di giustizia. e il momento di riunire la squadra di un tempo, i membri della cross bow security. e il momento di tornare nella terra del nemico, che sia il deserto dell`africa nordorientale o la city di londra. e il momento di combattere qualcuno che hector credeva di aver sconfitto e che, invece, pare aver rialzato la coda velenosa come uno scorpione. ma bastano pochi passi nella follia e nella violenza perche` cross capisca che il nemico ha molte facce. volti nascosti in torbidi segreti di famiglia, che hazel non ha mai avuto il coraggio di confessargli. segreti che forse sono legati al trust della famiglia bannock, un fondo quasi inesauribile di denaro, un accordo nato a fin di bene ma che rischia di innescare un`incontrollabile spirale di crimine e di ingiustizia. hector cross ha una sola certezza: qualcuno e` tornato dal passato per colpire lui e tutto cio` che gli e` caro. qualcuno affamato di potere e di denaro, ebbro di violenza e di perversioni, assetato di sangue.

che relazione hanno le concezioni psicoanalitiche con la fede? e come si confronta lo psicoanalista con la religiosita`, estranea spesso al suo orizzonte? tentare di allacciare un discorso tra questi due ambiti non puo` prescindere dal pensiero di freud che, benche` si dichiarasse ateo e avesse un atteggiamento critico verso le religioni, non cesso` mai nel corso della sua vita di occuparsi dei fenomeni religiosi. nel tempo, tuttavia, un forte senso della laicita` di matrice positivistica e la condanna del padre della psicoanalisi nei confronti della religione forse hanno fatto si` che dio sparisse non solo dagli scritti psicoanalitici, ma spesso anche dalla stanza di analisi, col rischio che una sordita` pregiudiziale finisse per dare scarsa accoglienza a un`area importante del mondo interno del paziente, quell`area che s`intreccia con la sofferenza e con i valori della vita e del se`. nella convinzione che la psicoanalisi oggi possa trattare in modo esplorativo e libero da pregiudizi un ambito esperienziale come quello della spiritualita` e del sentimento religioso, paradossalmente a rischio di diventare un`area-tabu` per gli psicoanalisti, il presente lavoro propone una riflessione intorno alle problematiche della fede proprio partendo dalla clinica e dall`ascolto nella stanza di analisi di quello che il paziente ci dice intorno al suo dio.

questo volume rappresenta il terzo capitolo di un ciclo di studi letterari freudiani gia` ospitati nella stessa collana. lo accrescono tre appendici, dedicate al capovolgimento d`una tesi famosa di nietzsche, alla metafora in poesia italiana fra marino e metastasio, e una rilettura di edipo re recentemente proposta da guido paduano in un suo libro.









