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le "vite dei filosofi" di diogene laerzio, compilate in base a fonti piuttosto eterogenee, e sunteggiate ancora in eta` bizantina e rinascimentale, comprendono dieci libri, di cui il iii e il x dedicati interamente a un solo filosofo (rispettivamente platone ed epicuro). in genere espongono un resoconto biografico, le opere e le linee principali del pensiero di ciascun filosofo.
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paradosso, scandalo, follia, ignominia, obbrobrio: tale apparve fin dall`inizio, nelle parole degli stessi testimoni e scrittori cristiani, la crocifissione. se gia` il mondo pagano poteva concepire la manifestazione terrena della divinita`, solo con il cristianesimo si afferma, prepotentemente, e in modo assolutamente nuovo, l`idea sorprendente di un dio che si fa uomo anche e proprio nel dolore, nella sofferenza, nell`umiliazione, nell`ingiustizia subita, per redimere l`umanita` stessa dal peccato. quest`opera di jammes, ora tradotta in italiano per la prima volta, insiste proprio su tale aspetto: un cristo umano, umiliato, sofferente, e proprio per questo vicino e compartecipe alle sofferenze che da sempre attanagliano l`uomo e il creato. la croce, simbolo universale tanto del dolore e della tortura, quanto dell`elevazione al cielo, dell`aspirazione spirituale, e`, in quest`opera, anche emblema cosmico, albero del mondo, asse che innerva e sostiene il cosmo, e congiunge verticalmente la terra al cielo, la natura allo spirito. proprio per questo, jammes vede nella croce una speranza: quella di poter redimere il mondo moderno dalla deriva morale, dalla perdita di punti di riferimento, dalla cecita` della violenza e dell`ingiustizia, facendogli ritrovare, proprio ai piedi della croce, il suo "centro di gravita`". prefazione di matteo veronesi. in appendice "preghiera per andare in paradiso con gli asini" e "rosario". con una nota di giancarlo pontiggia.