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con la presente edizione si offre al lettore l`intera opera in versi di vittorio imbriani, di cui la "fondazione bembo" ha gia` pubblicato le opere in prosa, in tre volumi. il libro, che comprende sia i testi editi dall`autore, rarissimi e di difficile reperibilita`, sia quelli apparsi postumi, numerosi e rivelatori di un`inquieta sperimentazione, e` provvisto di un ampio commento, oltre che di una ricca bibliografia e di un`saggio introduttivo, teso alla focalizzazione di una delle esperienze piu` interessanti di quella raffinata ricerca poetica e metrica che caratterizzo` la produzione in versi del secondo ottocento. restituite alla loro organicita` e accompagnate da un corredo di note esemplare per chiarezza e precisione, le poesie delf`imbriani possono finalmente rendere giustizia all`integrita` del loro aristocratico, eclettico e trasgressivo autore, considerato oggi uno dei narratori piu` originali e, con il tommaseo, il piu` straordinario conoscitore ottocentesco della lingua italiana. i versi, ancora poco noti nonostante i particolari pregi, rivelano innanzi tutto una vocazione anticonformista e polemica e un attivo interesse dello scrittore per la poesia, che percorre significativamente tutto l`arco della sua vita. riproporli integralmente significa anche fornire lo strumento di una piu` comprensiva interpretazione della prosa di imbriani, di cui essi sono il necessario e speculare complemento.

a berlino est una donna vive apparentemente libera e felice. in realta` e` rosa da un male molto "moderno": l`insensibilita`, cui si e` condannata per evitare coinvolgimenti emotivi, per proteggersi da affetti e passioni che - lo sappiamo - non sono mai disgiunti da dispiaceri e sofferenze. "nell`amico estraneo per scuotere il lettore ho utilizzato un `sottotesto` che e`, come in cechov, un continuum. quando la protagonista dice `sto bene` si legge `sono infelice, disperata, sto male`. non sono nichilista, il nichilismo deprime, non attivizza e questo libro non deprime, ha un enorme effetto morale, perche` con la sua rabbia, la sua sincerita`, da` forza". (christoph hein)

oscar donadieu, giovanotto sensibile e introverso, ultimo erede di un potente clan di armatori della rochelle, sbarca a tahiti sognando "di immergersi nella natura, di vivere a tu per tu con lei e con lei sola, rinunciando agli agi della civilta`". eppure, gia` nel corso della traversata, qualcuno lo ha messo in guardia: "forse farebbe meglio a non scendere dalla nave e a tornarsene dritto in francia". eviterebbe cosi` di diventare uno di quelli che i locali definiscono sprezzantemente "turisti da banane", relitti della vita tropicale vaganti fra sbronze tristi, ragazze facili, squallide notti e sordidi intrallazzi. con fierezza, donadieu pensa che queste cose possono succedere ad altri, non a lui. ma la realta` e` vischiosa, e il destino ignora la geografia. e a dispetto dello scenario di palme e luce abbagliante, la cupa sorte della famiglia donadieu non tardera` a compiersi, in questo romanzo dell`evasione impossibile. compiuto a porquerolles nel 1936 dopo un viaggio intorno al mondo durato cinque mesi, "turista da banane" fu pubblicato nel 1938.

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