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essere un ragazzo e` un mestiere complicato. nessuno lo sa meglio di greg, che ha iniziato la scuola media e si ritrova in mezzo a compagni ben piu` alti di lui, ragazze improvvisamente grandi, e amici con cui e` cosi` difficile andare d`accordo. "diario di una schiappa" e` la cronaca delle avventure quotidiane di un imprevedibile e simpaticissimo "antieroe". eta` di lettura: da 11 anni.

oriente e occidente. , scrive ernst junger in apertura del suo nodo di gordio, non soltanto occupa una posizione di primo piano fra gli avvenimenti mondiali, ma . un incontro, tuttavia, che nella storia si e` spesso trasformato in scontro: . sono pagine apparse per la prima volta nel 1953, ma sembrano scritte oggi - mentre divampa piu` che mai la lotta planetaria tra l`occidente globale liberaldemocratico e l`oriente dello stato totale. ma per junger il nodo oriente-occidente e` una polarita` elementare, archetipica, simbolica, che contrassegna in modo costante l`umanita` intera nella sua sostanza, e ogni singolo uomo nella sua anima. e l`opposizione tra mythos ed ethos, potere tellurico e luce, dispotismo e liberta`, arbitrio e diritto. una visione che non poteva trovare perfettamente concorde l`amico carl schmitt, che due anni dopo l`uscita del nodo di gordio replica con uno scritto in cui a quell`archetipica polarita` sostituisce la contrapposizione fra terra e mare: da una parte il mondo continentale dell`oriente (russia e asia, ovvero il nomos), dall`altra il mondo marittimo dell`occidente (inghilterra e america, ovvero la techne). nel mezzo, l`europa. e i due ritroveranno un`intesa nel prefigurarla quale , capace di favorire, come terza forza, .

"il mio miraggio e il libro che mette le mani addosso, il libro che sbatte per aria, il libro che ?fa? qualche cosa alle persone che lo leggono." queste parole di giangiacomo feltrinelli non possono non risuonare nella mente quando si affronta un testo come "la banalita del male", che feltrinelli pubblica nel 1964, un anno dopo rispetto all?edizione originale. e un libro sconvolgente, che merita appieno l?aggettivo "necessario". perche a quindici anni dalla fine della seconda guerra mondiale arendt ci fa assistere insieme a lei al processo contro adolf eichmann, uno dei principali responsabili dell?organizzazione della "soluzione finale". nel resoconto e nella riflessione che ne conseguono l?autrice mostra che, contrariamente a quello che potremmo aspettarci, eichmann non e un demone con la schiuma alla bocca e l?inconfondibile marchio del male stampato addosso. e un uomo normale. il naso aquilino, l?occhiale di tartaruga, la corporatura minuta, la stempiatura abbondante. quando la sua linea di difesa viene impostata su un superficiale "stavo solo eseguendo gli ordini", si delinea la cupa presa di coscienza di questo volume: solo raramente il male e "grande" molto piu spesso ci somiglia, ha l?abito grigio della compiacenza, ha la sagoma della persona che ci precede nella fila al supermercato. e questo e terrificante. arendt rifiuta un facile manicheismo e si chiede cosa voglia dire essere umani in un mondo in cui il male puo essere tanto banale.

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