quante volte un medico si sente dire: "dottore, mi metto nelle sue mani". di fronte a questa totale fiducia, deve mettere in campo non solo le proprie competenze tecniche e professionali, ma anche quelle umane, rivolgendo l`attenzione al recupero della salute del paziente come al suo equilibrio psicofisico e alla sua serenita`. cosi` le sue "mani" si stringeranno idealmente a quelle del malato nel segno di una condivisione di responsabilita`, di consapevolezza e di coscienza. ignazio marino attinge alla sua esperienza per sviluppare una riflessione profonda e articolata, costellata di storie di vita vissuta, attraverso diversi aspetti dell`etica medica: dalla ricerca alla sperimentazione, dalla vita ospedaliera alla malasanita`, fino alle nuove frontiere della scienza. se quarant`anni fa dialisi e trapianti erano ancora in fase sperimentale, oggi il potere di vita e di morte dei medici e` cresciuto in maniera esponenziale: si puo` far nascere un bambino in provetta, trapiantare cellule staminali, e prolungare artificialmente l`esistenza di una persona. come e` emerso dal dibattito intorno alle vicende di piergiorgio welby e di eluana englaro e alla legge sul testamento biologico, ripreso nel corso del libro, sono temi che toccano in prima persona tutti noi, chiamati a comprendere l`intreccio complesso fra la medicina, la bioetica e la politica. senza dimenticare l`intreccio fra il corpo e l`anima, la liberta` e la coscienza, i diritti dei singolo e il bene comune.