
l`architettura di libeskind si presenta come una linea zigzagante fra luoghi, idee e saperi che incide sulla nostra presunta razionalita` di dominio sul mondo e sulle cose e per una radicale messa in crisi delle nostre certezze.



Stephin Merritt torna a mischiare sonorità acustiche e sintetizzatori, come faceva all'inizio della carriera, negli anni novanta. Un mix eclettico di suoni per una serie di canzoni brevi, succinte e dirette. Collaborano con Merritt buona parte dei suoi musicisti abituali: Claudia Gonson, Sam Davol, John Woo, Shirley Simms, Johny Blood e Daniel Handler.

Tra le commedie shakespeariane, La bisbetica domata è divenuta particolarmente popolare in Italia, a partire dall'interpretazione che ne diede nel 1894 Ermete Novelli. Apparsa per la prima volta nell'infolio del 1623, narra le vicende di Sly, povero candelaio preso di mira dalle burle di un signore che gli fa credere di essere un ricco gentiluomo rimasto senza senno per quindici anni. Davanti allo straccione Sly viene recitata la commedia: la storia della isterica Caterina domata dalla fame, dal sonno e dai maltrattamenti del marito Petruccio. Lo stile e la costruzione permettono di collocare La bisbetica domata nel primo periodo di attività dello scrittore.




attraverso un corpus di lavori inediti in italia, il volume getta una luce del tutto nuova sull`attivita` pittorica e grafica di una delle icone letterarie del xx secolo, lo scrittore americano jack kerouac, padre della beat generation. dal confronto tra produzione letteraria e artistica emerge il suo labirintico processo creativo che dalla percezione visionaria della realta`, espressa appunto attraverso il medium del disegno e della pittura, arriva alla scrittura, alla musica, alla poesia e al cinema. per la produzione prettamente artistica, perseguita anche grazie a un vero percorso di "formazione", furono molto importanti non solo le sue relazioni con la tradizione della cultura visiva americana, con gli altri autori del movimento beat (da alien ginsberg a william s. burroughs), ma anche con i maestri della pittura informale e della scuola di new york che egli inizio` a frequentare dalla seconda meta` degli anni cinquanta. la monografia si articola in differenti nuclei che intrecciano la vita e la poetica di kerouac con l`eccezionalita` delle opere presentate. di particolare interesse sono poi i riferimenti dell`autore che spaziano da proust a breton, dai ritratti di personaggi famosi come joan crawford, truman capote, dody muller o il cardinal montini, alle sue visioni costruite intorno a un sincretismo religioso sospeso tra buddhismo e cattolicesimo, dai riferimenti alla cultura beat, come robert frank e william s. burroughs, fino a lambire l`espressionismo astratto.