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non si puo` dire che il moderno sia veramente nato finche` baudelaire non comincia ad annotare le stenografie del suo . qui, perduta l`antica cornice del verso, parla solo una lingua dei nervi, ogni riga e` un sussulto, un tremore della sensibilita` e dell`intelligenza, mescolate senza rimedio. poe e joseph de maistre furono i padrini metafisici di quella lingua, in una accorta commistione di satanico e di celeste. ogni tasto che baudelaire sfiora, e fosse anche per produrre il suono piu` stridente, e` qualcosa che continua a toccare noi tutti, , che abbiamo imparato a riconoscere in lui un . queste pagine non sono un , che poggi sulla tranquilla convenzione di un io. il dandy e il teologo, il poeta assillato dai debiti, il cronista della betise, l`allegorista: sono questi i personaggi, tutti interni a baudelaire, che qui, volta a volta, lanciano i loro , folgorazioni intermittenti che traversano il cielo fosco della grande citta`. sono segnali rapidissimi, ma non si cancellano dalla memoria. questo e` il libro che, oggi come ieri, ogni sedicenne dovrebbe portare in tasca. aprendolo, vi leggerebbe, per esempio: .

"la scelta di lettere proposte in questo volume, con il fondamentale commento di paola moreno, prende in considerazione tutto l`arco della vita di francesco guicciardini, da quando era ancora studente di giurisprudenza ai primi passi nella politica fiorentina, dall`esperienza di ambasciatore in spagna fino agli anni delle maggiori responsabilita`, quando scrive a leone x, a clemente vii, al re di francia francesco i. ma non mancano lettere che testimoniano altri aspetti della sua vita: questioni familiari con il padre, commerciali con i fratelli, cause giudiziarie (era pur sempre avvocato)... e tra gli interlocutori non manca ovviamente l`amico machiavelli, col quale condivide alcuni momenti di guerra e non poche riflessioni di carattere politico, e a cui lo legano complicita` e stima reciproca. una vita attraverso le lettere che ci consente di attraversare con immediatezza gli anni cruciali del rinascimento. (dalla lettera al fratello luigi, da valladolid il 17 giugno 1513). le lettere

il volume raccoglie, per la prima volta, due rari testi di edmondo de amicis sul tema della fisiognomica: il breve saggio le osservazioni psicologiche sulle espressioni del viso, uscito in due puntate sulla "gazzetta letteraria" di torino nel 1881, e l`articolo la faccia, pubblicato sull`"illustrazione italiana" nel 1907. due testi molto curiosi che rivelano il "volto" nascosto di un grande scrittore.

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